Pista ciclabile a Gocciadoro, sale la protesta: "Un danno all'ambiente, e ci sono alternative possibili"
TRENTO - A qualche anno dalla presentazione della prima proposta progettuale per il collegamento del parco Gocciadoro con quello del Montello, un comitato spontaneo di cittadini si è organizzato per chiedere di valutare l'ipotesi di utilizzare strade alternative già esistenti, evitando di intaccare una posizione boschiva ancora intatta.
La proposta si riferisce al percorso ciclopedonale previsto dall'amministrazione cittadina, che prevede di realizzare, attraverso riporti in terra e massicciate, un tracciato lungo un appezzamento impervio e pressoché vergine, contenente piante di pregio (tra cui querce e noccioli di grandi dimensioni) e fauna selvatica.
L'alternativa proposta dal comitato, che prende spunto dalla presa di posizione del noto botanico Franco Pedrotti, attraverso l'associazione Italia Nostra, che ha rilevato come la superficie in questione, un triangolo di terreno il cui lato più lungo non supera i trecento metri, sia attualmente l'unica zona di Trento non intaccata dall'uomo e rappresenti un retaggio importante e un luogo unico per la biodiversità.«Il nostro comitato - ha spiegato il portavoce Ottone Taddei, che dal 1978 è proprietario di un terreno coltivato a vite nelle vicinanze - si propone di salvaguardare una parte di bosco storico di Trento, ormai scomparso in tutta la valle dell'Adige.
Si tratta di un luogo che, oltre a ospitare piante di pregio, è casa per molte specie animali selvatiche, tra cui fagiani e volpi. Metterci mano, non solo significherebbe perdere un'isola ecologica importante, ma anche modificarne l'aspetto morfologico e geologico, aumentandone i rischi di frana. Ciò, a fronte di possibili alternative, in parte già realizzate e a disposizione dell'amministrazione».L'area in questione, circondata da terreni coltivati, è in parte attraversata da via Herman Gmeiner, e confina con la parte occidentale del Villaggio del fanciullo di Trento. Il progetto del Comune, per un costo stimato di circa 400mila euro, prevede di realizzare un collegamento, in modo da mettere in contatto diretto l'area del Montello (poco conosciuta e frequentata dagli stessi cittadini), con quella del parco Gocciadoro, andando a creare un unica grande area verde di parco.«Il progetto non è sbagliato in sé - conclude Taddei - ma è un peccato perdere un'area di tale pregio. Per ovviare al problema, credo si possano utilizzare i tracciati agricoli esistenti, a partire da via Mesiano. Proprio per questa ragione, ho messo a disposizione il mio tratto di strada all'amministrazione comunale, garantendo il libero passaggio».