Migranti, Zanella (Futura) critica la giunta sulla mancata chiusura della residenza Fersina: «Non c'era un rischio elevato di contagi?»
Il consigliere provinciale di Futura, Paolo Zanella, critica la giunta per la scelta di mantenere aperta la struttura per ricvhiedenti asilo alla residenza Fersina, malgrado l'annuncio di chiusura inb relaizone ai rischi di contagio covid, date le condizioni di ospitalità.
«La residenza Fersina - osserva Zanella, che sul tema ha presentato un'interrogazione - avrebbe dovuto chiudere a febbraio, invece tutto rimandato a fine settembre. Il motivo? Le persone richiedenti protezione internazionale sono aumentate e quindi si è deciso di affidare per sei mesi alla Croce rossa il servizio di accoglienza presso la Fersina che può ospitare fino a 150 persone.
Ma uno dei motivi per cui si chiudeva la struttura non era anche il rischio legato alla pandemia e la necessità di distanziamento che in una struttura così grande è impossibile mantenere?
E poi perché sottostare alle condizioni dettate dalla Croce Rossa che ha chiesto di concentrare i nuovi arrivi tutti alla Fersina senza consentire uscite in seconda accoglienza fino a settembre per rendere sostenibile il servizio?! Viene prima un progetto adeguato per l'accoglienza delle persone o la garanzia per un solo ente di poter erogare un servizio? Il tutto senza coinvolgere gli altri enti dell'accoglienza che si erano organizzati con personale e alloggi in vista della chiusura programmata della Fersina con il trasferimento dei migranti in seconda accoglienza.
A questo punto si pongono due ordini di problemi. Il primo legato alle condizioni delle persone migranti nuovamente ammassate in una ex caserma militare durante una pandemia, senza possibilità di passare a progetti più dignitosi di seconda accoglienza.
E poi il problema della disparità di opportunità e di trattamento nei confronti degli anti dell'accoglienza rispetto alla sola Croce Rossa. CRI per la quale, con la chiusura della Fersina, si era pronti ad attivare le clausole sociali: ora questo verrà fatto lo stesso per gli altri enti del Terzo settore che con questa decisione si troveranno in perdita o a rischio disoccupazione per i dipendenti rispetto a quanto avevano programmato?».