Scuola materna della Clarina, iscrizioni per tre sezioni, ma ne possono fare solo due, e Bisesti non risponde alle lettere
Sconcerto dei genitori e del Comitato di gestione: così l’asilo risulta «pieno» anche per chi potrebbe portare i bambini. «Almeno ci dicano un no chiaro, con delle motivazioni». E invece silenzio...
IL PROBLEMA La giunta provinciale taglia le classi delle materne
TRENTO. Sette famiglie della Clarina ancora non sanno se e dove i loro figli potranno frequentare la scuola dell'infanzia a settembre. E quattro tra maestre e ausiliarie, allo stesso modo, sono nel limbo.La Scuola materna equiparata "La Clarina" non avrebbe problemi a confermare il personale e accogliere tutte le richieste. Ma da febbraio ha chiesto lumi alla Provincia senza tuttavia aver mai ricevuto una risposta. E su tutto pende il «taglio» delle sezioni, decretato dall’assessore Mirko Bisesti poche settimane fa («non comporterà problemi, sono casi residuali», aveva dichiarato dopo le proteste dei saindacati).
Il direttivo, le maestre il personale ausiliario della Clarina e i vertici della Federazione delle scuole materne hanno così chiesto per l'ennesima volta una risposta, rendendo noto però, questa volta, tutto il loro sconcerto.
La questione è presto riassunta: da sempre, negli ultimi anni, la scuola aveva potuto allestire tre sezioni, ma quest'anno dovrà (al momento) fermarsi a due. Alla data della chiusura delle iscrizioni, infatti, le adesioni raccolte dalla scuola erano state quarantanove. Un numero sufficiente, parametri provinciali alla mano, per creare due sezioni, una da venticinque e una da ventiquattro tra bambine e bambini.
Nei giorni successivi erano arrivate altre sette richieste e la scuola aveva così chiesto - ormai quasi cinque mesi fa - la possibilità di poter accogliere le domande e rivedere l'impostazione delle sezioni, creandone tre come negli anni scorsi.
Dalla Provincia, tuttavia, non è mai arrivata alcuna risposta in merito. Il risultato è che la scuola non sa ancora cosa poter fare, il personale non sa se verrà confermato o spostato su altre realtà, le famiglie non sanno dove andranno i loro figli a settembre. Con un problema non da poco in più: l'inerzia di questi mesi ha fatto sì che anche nelle strutture più prossime all'equiparata della Clarina non vi sia più posto.
Si tratta, come riportato nella lettera inviata dalla scuola all'assessorato guidato da Mirko Bisesti e al Dipartimento della conoscenza, di quelle di San Bartolomeo e della Piccolo Mondo, dove «risultano non esserci ulteriori posti e quindi l'eventuale rifiuto della richiesta di iscrizione presso la scuola Clarina porterebbe i genitori a dover iscrivere i figli e le figlie in quartieri distanti dai legami territoriali più stretti, scelta che non risulta proficua per i piccoli stessi».
Lo sconforto dei vertici della scuola è grande, come conferma il vicepresidente del direttivo Nicola Tavernini: «A lasciarci con l'amaro in bocca non è tanto la questione in sé, ma il fatto che la Provincia non abbia minimamente pensato di doverci dare una risposta. Un no con adeguate motivazioni non sarebbe stato accolto di buon grado, ma compreso. Invece non ci si è proprio occupati della questione. Una volta raccolti dati e numeri l'8 febbraio, la questione è stata chiusa senza alcuna volontà di considerare la situazione e discuterne».
Un silenzio che stupisce in Clarina anche per un altro motivo: «Non stiamo chiedendo un impegno alla Provincia, né risorse né sostegno alcuno. Non avremmo problemi a organizzare le tre sezioni e mantenere con noi le quattro tra maestre e ausiliarie che lavorano da anni qui e che dovrebbero invece andarsene, disperdendo un patrimonio di affetti e conoscenza della realtà del quartiere. Anzi, la creazione della terza sezione ci farebbe stare tranquilli. Lo stabile che ospita la nostra scuola è datato e nonostante i limiti siano più alti noi abbiamo sempre limitato a ventitré il numero di iscritti per sezione. La terza ci permetterebbe di stare ben al di sotto di questa soglia garantendo anche un migliore servizio pedagogico dato che i tre gruppi sarebbero più ristretti. Ed anche in tempo di pandemia, non ancora del tutto alle spalle, numeri ridotti sarebbero certo una buona cosa».
La scuola "La Clarina" attende che ora, con il malcontento trapelato all'esterno e non confinato nella corrispondenza interna, la Provincia si faccia viva.