Lavori al viadotto di Montevideo, stop ai lavori dall’11 settembre (ma così si rinuncia all’altra metà della carreggiata)
La Provincia ferma il cantiere, in previsione della ripresa scolastica. I dubbi della Circoscrizione di Sopramonte: «Non potevano lavorare giorno e notte, come si fa in autostrada?»
TRENTO. I lavori di manutenzione straordinaria al cavalcavia di Montevideo di Trento, iniziati lo scorso giugno, si concluderanno bruscamente (a metà) i primi giorni di settembre, con la sistemazione della sola corsia in direzione della Valle dei Laghi, sulla strada statale 45bis della Gardesana occidentale. Lo ha stabilito l'amministrazione provinciale di Trento, in accordo con il Comune, per evitare che la riduzione delle carreggiate percorribili sull'infrastruttura di collegamento tra il capoluogo e Cadine comporti ingorghi e lunghe file una volta ripresa l'attività scolastica.
L'intervento di consolidamento delle altre carreggiate che portano verso il centro città, invece, verrà portato a termine in un secondo tempo.
«L'intervento, finalizzato a mettere in sicurezza l'opera, è stato più volte rimandato nel corso degli ultimi anni - ci ha detto il presidente della circoscrizione di Sopramonte, Alex Benetti - fino allo scorso giugno, probabilmente per questioni di improrogabilità. Ora, capiamo l'esigenza di intervenire sui viadotti del nostro territorio, soprattutto dopo i tragici eventi di Genova, che hanno richiamato l'importanza di mantenere costantemente monitorate e adeguatamente manutenute queste infrastrutture viarie. Tuttavia ci chiediamo se la gestione dell'intervento sia stata effettuata adeguatamente, e se non vi è stato davvero il modo di concludere i lavori definitivamente entro settembre».
L'intervento, che si concluderà sabato 11 settembre, è iniziato il 14 giugno scorso, con il restringimento di carreggiata nel tratto compreso tra Trento e Cadine. «Va bene riaprire entro settembre, anche perché in caso contrario si sarebbero creati disagi enormi ai pendolari, in una strada trafficatissima - ha proseguito Benetti. - A mio avviso, considerata l'importanza del tratto stradale interessato, si sarebbe potuto fare come viene fatto normalmente per gli interventi sulle autostrade, con la sistemazione di un cantiere attivo sia di giorno che di notte».