I tavoli dei bar del centro storico di Trento vanno a ruba. Letteralmente
Da via Suffragio a via San Martino, si susseguono le sparizioni di tavolini, sgabelli e sedie. Al Barrio di San Martino rubata anche la ciotola di metallo per dar da bere ai cani
TRENTO. Vanno letteralmente a ruba, i tavoli nei locali del centro. E purtroppo non è - come sembrerebbe - una buona notizia: non è di pienone, che stiamo parlando ma proprio di sparizione di arredi: in pochi giorni almeno tre locali hanno dovuto fare i conti con furti di tavoli, sedie, sgabelli esterni, tanto che si pensava inizialmente a delle bravate.
Decantate - per lasciarsi andare a un'ironia amara - da Alessandro Valentini, che tra il 25 e il 26 agosto scorso aveva visto sparire dal suo Suite Cafè di via Suffragio un tavolo e uno sgabello e sui social aveva denunciato il tutto chiedendone la restituzione.
«Le cose però non sono andate come speravo: purtroppo niente è ancora tornato al proprio posto», ha spiegato ieri: «Sto ancora aspettando a fare denuncia:confido ancora nella possibilità che tutto possa risolversi senza dover andare a gravare sul lavoro delle forze dell'ordine e del tribunale».
Ammirevoli sforzi, quelli di Valentini. Anche se per ora vani. Anche perché si fa largo il sospetto che non si sia trattato di una bravata, soprattutto dopo che dal Barrio 2.0 di Lorenzo Carlucci e Jacopo Zanolini, in via San Martino, sono spariti due tavoli e persino la ciotola di metallo per dar da bere ai cani, mentre dal vicino Tavernacolo a mancare all'appello sono state quattro sedie.
Doti da destinare ad altri locali? Difficile pensare a ricettatori di tavolini, ma al momento non si esclude alcuna ipotesi. Neppure che a colpire possa essere stata la stessa persona.
Della sua identità si potrebbe sapere di più, forse da eventuali immagini delle telecamere, ma da questo fronte ancora non sono emersi elementi certi.
Fra un fermo immagine e l'altro da esaminare, resta una domanda di fondo. Che se ne fa uno di arredi esterni di locali arraffati qua e là? Certo, possono essere rivenduti - il valore di ogni pezzo è di centinaia di euro - ma si tratterebbe di un modo davvero curioso e macchinoso di racimolare denaro. La speranza, intanto, è che le razzie dei plateatici non proseguano oltre.