Nuova manifestazione no tav a Trento: "All'ex scalo Filzi c'è già una trivella, vogliono fare in fretta"
Presidio di attivisti nel tardo pomeriggio di oggi, 17 novembre, nel rione San Martino, per rilanciare le iniziative contro la circonvallazione ferroviaria e contestare l'arrivo di attrezzature legate al progetto di tunnel sotto la Marzola: "Trivella posizionata senza preavviso alla popolazione e sotto il controllo delle forze dell'ordine"
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TRENTO. Si è aperta oggi, 17 novembre 2021, poco dopo le 17, una nuova manifestazione contro il progetto di alta velocità ferroviaria.
Con un presidio nel rione San Martino un gruppo di attivisti ha voluto segnalare e contestare l'arrivo delle trivelle nell'area del'ex scalo Filzi, dove è previsto l'imbocco del lungo tunnel sotto la Marzola, per realizzare il progetto di alta velocità e capacità ferroviaria.
Si tratta di macchinari utilizzati per i sondaggi di tipo geologico in vista dell'avvio del cantiere.
"Siamo qui - dicono i manifestanti - perché all'ex scalo Filzi è comparsa quella trivella. Servirà per la realizzare la gaslleria di 12 km sotto laMarzola, daTrento nord a Mattarello.
Un'opera inutile, costosa e devastante, come dimostra la totalità degli studi indipendenti condotti su di essa e persino il aprere di alti organi istituzionali.
L'installazione di questa trivella - senza alcun preavviso alla popolazione e accaompagnata da un ingente dispiegamento di forze di polizia - mostra chiaramente il modo di intendere il dibattito pubblico da parte di istituzioni politiche e promotori del progetto
La preoccupazione principale dei promotori - proseguono gli attivisti - è avviare i lavori nel più breve tempo possibile, nel tentativo affannoso di non perdere i finanziamenti del Recovury Fund, evitare che emerganio criticità strutturali e chje si diffonda una cotnrarietà tra la popolazione".
Durante il presidio gli attivisti no tav hanno insistito su quelli che reputano "gli impatti certi" dei lavori di cantgierizzaizone della grande opera.
Ovvero: "Inquinamento da polveri a causa degli scavi e da cvircolazione di mezzi pesanti; abbattimento di edifici e rischio di danni strutturali; compromissione di risorse idriche; stravolgimento della mobilità e della vita cittadina nella zona di Trento nord; interferenza certa con le zone contaminate ex sloi ed ex Carbochimica senza una previa bonifica (come riportato nella documentazione del progetto)".
Da qui il nuovo appello ad agire politicamente per contrastare il progetto, "prima che sia troppo tardi".