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Galleria Tav  sotto la Marzola, aperto il «Dibattito pubblico», è la prima volta in Italia per un'opera di questo genere

Con Fugatti e Ianeselli, si apre la procedura formale: la circonvallazione ferroviaria della città è una anteprima che dovrà guidare gli altri interventi futuri. Insomma, Trento fa da cavia

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TRENTO. Aperta ufficialmente oggi la procedura di dibattito pubblico sulla circonvallazione ferroviaria di Trento, opera da 960 milioni di euro coperti dal Pnrr. Si tratta della prima infrastruttura finanziata dal Piano nazionale su cui si avvia la procedura prevista dal codice sugli appalti.

Il «Dibattito pubblico» è una delle azioni obbligatorie, che dovrebbe raccogliere le istanze dei cittadini interessati. È stato creato un sito internet ad hoc - ha illustrato il referente Andrea Pillon - su cui sono caricati i documenti e attraverso il quale i cittadini possono interagire e e proporre modifiche.

Il dibattito, però, sarà «moderato» da Pillon, che sceglierà quali osservazioni sono pertinenti e quali no, e infine tutta la procedura si esaurirà in 40 giorni. Perché fra pochi mesi apriranno i cantieri, e le trivelle di sondaggi geologici sono già state impiantate a Trento Nord e a Mattarello.

«Abbiamo una responsabilità in più perché segniamo un percorso che accadrà poi con altre opere strategiche per il nostro Paese», ha detto la viceministra delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Teresa Bellanova, collegata in video conferenza durante la presentazione del dibattito a Trento.

«E’ fondamentale avere un coinvolgimento attivo da parte delle persone che abitano i territori ed è nostra responsabilità informare e sensibilizzare, una condizione essenziale per il coinvolgimento delle persone e anche per migliorare l'opera. Non è un ascolto formale ma un percorso sostanziale che ci vincola e ci impegna. Bisognerà essere capaci di guardare all'opera e al più complesso progetto di cui fa parte e alle ricadute occupazionali attese, anche sul territorio. Pensiamo che mobilitiamo circa 12.000 unità lavorative annue. Un impegno molto importante», ha aggiunto Bellanova.

Presenti anche il sindaco di Trento Franco Ianeselli, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ed il responsabile della direzione tecnica Nord Est di Rfi, Giuseppe Romeo. In collegamento anche Paola Firmi, commissario Rfi per la tratta Verona-Fortezza, che ha ricordato che la circonvallazione di Trento è uno dei tasselli di un ampio progetto di mobilità europeo, che mette insieme il tunnel di base del Brennero con la circonvallazione di Bolzano, quella di Rovereto e di Verona, oltre che Ponte Gardena, in Alto Adige. Ma queste altre parti del progetto sono in alto mare. A Rovereto si cerca un percorso alternativo dopo le criticità geologiche riscontrate a scavare sotto lo Zugna; a Bolzano la politica frena, perché c’è una fortissima opposizione dei contadini della Bassa Atesina; a Verona si deve ancora iniziare a parlarne.

«È il primo dibattito pubblico sulle opere del Pnrr, quindi fa da apripista su tante cose. Un procedimento diverso rispetto ad uno ordinario che richiede maggiore capacità di mettere assieme sintesi e velocità», ha commentato la dirigente pubblica Caterina Cittadino. Insomma: Trento fa da cavia. O – se volete dirla in termini più eleganti – da apripista.

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