A Trento l'ultimo saluto a Paolo Primon, protagonista per trent'anni nella politica locale
I funerali domani, lunedì 10 gennaio, al cimitero comunale: molti i messaggi di cordoglio anche da esponenti istituzionali per l'addio a una figura che ha segnato le vicende del territorio, dagli inizi nella Lega Nord al separatismo tirolese, con Lega tridente e schützen, ad altre iniziative politiche, fino al movimento no vax in questi ultimi mesi
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IL PERSONAGGIO Lega Nord, Lega Tridente, Schützen altre iniziative politiche
TRENTO. La notizia della morte di Paolo Primon ha destato profonda commozione anche tra i suoi avversari politici, non soltanto tra gli amici.
Ovviamente è forte il colpe tra chi lo ha amato e chi è stato suo compagno di viaggio.
L'occasione per fare sentire alla famiglia, alla moglie Loredana e ai figli Giulia, Andrea, Mario e Lisa tutta la vicinanza sarà per l'ultimo saluto previsto domani, lunedì 10 gennaio, alle 14 alla chiesa del cimitero monumentale di Trento. Dopo la cerimonia la salma sarà cremata.
Negli ultimi due giorni si sono fatti sentire in tanti.
Tra loro Progetto Trentino, partito del vicepresidente della giunta provinciale, Mario Tonina, che con Primon aveva realizzato il movimento «Si può fare» che si era candidato per guidare il Comune di Trento.
Alla guida della coalizione c'era candidata a sindaco Silvia Zanetti che ieri lo ha voluto ricordare: «Dalle persone che hanno lavorato vicino a Paolo e che ne hanno un bellissimo ricordo di grande passione per la sua terra, di forte amicizia e di vibrante vitalità, si esprimono le più sentite condoglianze e la vicinanza alla famiglia». Firmato: «I tuoi amici. Si può fare!».
Tanti poi i commenti di vicinanza sui social, centinaia di messaggi che ricordano l'ex leghista, poi autonomista, impegnato da decenni in battaglie pantirolesi e con gli schützen con cui aveva fondato una compagnia fino alle ultime battaglie di questi ultimi mesi con il movimento no vax contro sia i vaccini, sia il green pass nelle sue varianti.
È bene ricordare che Primon si è sentito male mercoledì sera, ma non per motivi legati al covid.
Ricoverato in gravissime condizioni ha cessato di vivere giovedì sera.
È stato un uomo comunque sempre controcorrente, la cui scomparsa ha visto il cordoglio anche di tanti avversari, a partire dal vicesindaco Roberto Stanchina che si è voluto inchinare all'uomo con cui aveva sostenuto tanti scontri.
Tanti messaggi sui social, purtroppo non tutti sul filo del rispetto, tanto che ieri la moglie si è permessa di ricordare a tutti che va tenuta una linea di rispetto sempre, anche e soprattutto nei confronti della famiglia che sta soffrendo.
Tra i tanti messaggi di cordoglio anche quelli di storici autonomisti come Giorgio Gelmetti, impegnato da sempre nella costruzione di un'Euregio tirolese, ma anche semplici cittadini o personaggi della vita cittadina come Attilio Ravelli del bar pasticceria «La Viennese».