Funivia del Bondone, il centrodestra compatto, e Merler si presenta con gli sci in spalla
Le minoranze del consiglio comunale offrono tutto l’appoggio al progetto di impianto dalla città alle piste. Ma quale progetto? Per ora non si esprimono sulle tre ipotesi. Ma il portavoce suggerisce la partenza dal parcheggio ex Sit
TRENTO. Il centrodestra trentino, con i rappresentanti di Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, La Civica e Trento Unita del Consiglio provinciale e di Palazzo Thun, si è detto pronto a sostenere il percorso per arrivare alla realizzazione della grande opera di collegamento tra il capoluogo e il Monte Bondone, portando a termine un progetto di cui si parla da decenni. E lo ha fatto con una messa in scena teatrale: l’ex candidato sindaco Andrea Merler si è presentato con gli sci in spalla «per mostrare che dal centro di Trento potrei andare a sciare a piedi».
La posizione, espressa in una conferenza stampa organizzata presso la sala di rappresentanza del Palazzo della Regione, segue la presentazione dei risultati dello studio comparativo tra le diverse proposte progettuali effettuato da Trentino sviluppo. L'obiettivo dell'incontro unitario del centrodestra, a quanto riferito dai portavoce dei diversi gruppi, era quello di imprimere un'accelerazione all'infrastruttura, in modo tale da garantire anche alla città di Trento un collegamento diretto con la sua montagna, con vantaggi sia per la mobilità locale, sia per la ripresa del settore turistico.
«Per la prima volta - ha specificato il portavoce del centrodestra in Consiglio comunale, Andrea Merler, sempre con gli sci in bella vista - abbiamo deciso di convocare una conferenza stampa assieme agli esponenti dei gruppi di centrodestra in Consiglio provinciale per esprimere la nostra unità d'intenti nei confronti della grande opera di collegamento con il Monte Bondone. Crediamo sia arrivato il momento di portare a compimento un'infrastruttura che ha una valenza sovracomunale e permettere di rendere la città più attrattiva. Sappiamo che da parte della Provincia ci sarà tutto il sostegno necessario a portare a compimento l'opera; ora chiediamo che anche il Comune inizi a fare la sua parte, prevedendo un'apposita variazione alle opere pubbliche e indicando un consigliere delegato».
Al momento, il centrodestra non si esprime sulle tre opzioni progettuali presentate, con costi che variano dai 30 ai 60 milioni di euro. Tuttavia, Merler ha indicato il parcheggio dell'ex Sit come luogo privilegiato per collocare la stazione di partenza. «Si tratta di un'area strategica che permetterebbe di far partire gli sciatori direttamente dal capoluogo», ha affermato, mettendosi eloquentemente in spalla un paio di sci. «Inoltre - ha concluso - si inserirebbe nel nuovo hub della mobilità cittadina previsto al posto del parcheggio, e potrebbe essere collegata ai parcheggi sulla destra Adige attraverso una passerella pedonale coperta sul fiume e dotata di tapis roulant».
Una delle richieste avanzate dagli esponenti di centrodestra all'amministrazione comunale di Trento, riguarda anche la parte economica, come specificato dai capigruppo Giuseppe Urbani (FdI) e Bruna Giuliani (Lega). «Finalmente - ha detto Giuliani - siamo arrivati al dunque: adesso spetta al Comune dire quanto intende investire nell'opera e attivarsi per trovare partner e finanziamenti privati».La partecipazione della Provincia è stata assicurata anche dagli interventi di Vanessa Masè (La Civica), David Moranduzzo (Lega), Claudio Cia (FdI) e Gabriella Maffioletti, a nome di Forza Italia.Il Consiglio comunale di Trento si confronta sullo studio di Trentino sviluppo il prossimo 4 marzo, nell'ambito di una convocazione dedicata chiesta dal consigliere Alberto Pedrotti (Patt).