Galleria del bypass, se le case vibreranno, non c'è legge che lo regoli: Italferr risponde alle osservazioni, ora nuova «finestra» per altre contestazioni
Il Ministero informa che c’è la possibilità di presentare ulteriori domande, ma il sito per scaricare la relazione tecnica è in tilt e ci sono solo pochi giorni a disposizione
TRENTO. «In merito al tema "vibrazioni", si precisa che a differenza del rumore ambientale, regolamentato a livello nazionale da norme di settore, non esiste attualmente per questa componente una legge nazionale che stabilisca valori limiti dei livelli vibrazionali». È la risposta data da Italferr alla richiesta di integrazioni della commissione tecnica Pnrr-Pniec chiamata a valutare il mega progetto di circonvallazione ferroviaria di Trento.
Le integrazioni che la società di progettazione del Gruppo Ferrovie dello Stato è stata chiamata a fornire, nell'ambito della procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale) dovrebbero teoricamente, e soprattutto praticamente, essere di dominio pubblico, perché con il loro deposito si è aperta un'ulteriore fase: la possibilità di presentare, da parte delle circoscrizioni coinvolte e di tutti i portatori di interesse, nuove osservazioni: non sul progetto, ma sulle integrazioni richieste.
Quindi, i tempi subiscono uno slittamento e non è dato quindi sapere quando potrà esserci l'approvazione finale presso la Conferenza dei servizi (che potrebbe richiedere altre integrazioni), per arrivare all'ultimo passaggio prima della messa a gara del progetto, presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici, realisticamente non prima di fine maggio, inizio giugno.
La dirigente del Servizio sostenibilità e transizione ecologica del Comune di Trento, Paola Ricchi, ha comunicato alle Circoscrizioni, ai fini della pubblicazione all'albo, che il Mite, il Ministero della transizione ecologica, ha trasmesso il 29 marzo una nota che riguarda la documentazione integrativa al progetto con nuovo avviso al pubblico, per presentare osservazioni, da avanzare entro 30 giorni, nel periodo dal 30 marzo al 28 aprile.
In realtà i tempi a disposizione sono ridotti a 15 giorni, e vanno presentate entro il 13 aprile. Piccolo, non trascurabile problema: il sito del Mite, ieri, è stato per tutto il giorno inaccessibile. Impossibile, dunque, visionare la documentazione integrativa di Italferr.
Dalla relazione che accompagna le integrazioni, emergono alcuni elementi. Come quello, citato, sul nodo delle vibrazioni. Mancando una legge di riferimento, Italferr fa sapere che farà riferimento alle norme tecniche, emanante in sede nazionale e internazionale, per valutare gli effetti sugli edifici.
All'interno della relazione sullo "Studio Vibrazionale", come richiesto, Italferr ha inserito un censimento dei ricettori presenti nell'area di influenza delle vibrazioni. Nello scenario 1 (a 15 metri dalle sorgenti), Italferr rassicura: «non vi sono nelle immediate vicinanze delle lavorazioni principali e verosimilmente più impattanti ovvero all'imbocco della galleria naturale laddove saranno operative la Tbm (la fresa per lo scavo, ndr) e la macchina per pali, pertanto non si rilevano criticità relative all'immissione delle vibrazioni in corrispondenza dei ricettori residenziali limitrofi al cantiere».
Alla richiesta di integrazioni del piano di monitoraggio ambientale per le acque superficiali, Italferr spiega che ci sarà una campagna di rilievo di alcuni indici sul fiume Adige, sul Canale Lavisotto e sulla Fossa di Mattarello ante opera, in corso dei lavori e nei sei mesi successivi alla ultimazione. E che, in ogni caso, trattandosi di un Pfte (Piano di fattibilità tecnico economica), «la cantierizzazione non viene così dettagliata anche perché (...) i recapiti e le modalità di gestione delle acque potrebbero essere molteplici e potranno essere scelte solo dall'appaltatore. Il tutto potrà essere sviluppato nell'ambito della progettazione esecutiva di dettaglio».
Per quanto riguarda l'impatto paesaggistico sul compendio di Villa Bortolazzi a sud di Mattarello, a Italferr era tra l'altro chiesto di integrare in progetto gli interventi di mitigazione a salvaguardia dei caratteri paesaggistici e culturali delle aree su cui interferirà il bypass ferroviario. Il risultato è che sono stati inseriti due interventi: dei filari arborei nel tratto della linea ferroviaria in prossimità di Villa Bortolazzi, in corrispondenza dell'area di Acquaviva; una macchia arbustiva a schermatura, durante la fase di cantiere, dell'area di stoccaggio.