Scene di ordinaria follia sulla linea 7: autista dell’autobus insultato da tre “teppistelli”
È successo tutto sabato scorso sulla corsa fra Gardolo e Trento: sconcertati i passeggeri che hanno assistito alla scena
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GARDOLO. Scene di ordinaria follia sulla linea 7 dell'autobus urbano a Trento. Siamo infatti stati nostro malgrado testimoni diretti di un episodio sconcertante. Sono quasi le 19 di sabato e la corsa fra Gardolo e Trento ha a bordo una decina di passeggeri; fra loro tre ragazzi, sarebbe più corretto dire quasi bambini, che si divertono a schiacciare a vuoto il pulsante di richiesta di fermata.
Un giochino perditempo, che ha obbligato più volte l'autobus a fermarsi lungo via per Melta e nella zona di Trento Nord. All'altezza dei Solteri, stufo del comportamento, l'autista ha intimato ai ragazzini di smetterla minacciando di chiamare le forze dell'ordine se quei gesti fossero continuati. E fin qui, verrebbe da dire, nulla di così eclatante. Ai tre imberbi il gioco però piaceva troppo e così - schiaccia una volta, schiaccia due volte - l'autobus non si è fermato e per caso, proprio quando i tre invece avrebbero voluto davvero scendere.
A quel punto dai ragazzini - di età fra gli 11 e i 14 anni circa - sono partite invettive di ogni genere verso l'autista, "reo" di non essersi fermato al punto giusto ma di averli quindi scaricati alla fermata successiva. Una volta in strada, ai Solteri, il trio si è reso protagonista di uno spettacolo indegno, sotto lo sguardo attonito degli altri passeggeri e degli automobilisti di passaggio.
All'autista è stato rivolto un bestiario infinito di offese urlate e di minacce, "condito", si fa per dire, da una lunga serie di sputi sui vetri del mezzo, da calci e pugni contro le fiancate. Una scena surreale durata almeno un minuto. La "bravata" non ha comportato grandi perdite di tempo per i passeggeri, dato che l'autista ha ritenuto fosse più importante garantire la regolare effettuazione del servizio.
I tre ragazzini, due di età simile, uno più mingherlino e forse più giovane, se ne sono quindi andati come nulla fosse. Una storia sicuramente triste per il background di maleducazione portato alla luce, una situazione paradigmatica di alcuni casi denunciati dagli autisti di Trentino Trasporti.