Sparatoria alle Torri: trovati una quindicina di bossoli, la pista della "faida familiare"
Alcuni proiettili sono finiti contro le auto in sosta. Sono 5-6 le macchine danneggiate. Con un bilancio di questo tipo, a mente fredda, sembra quasi impossibile che nessuno sia finito in ospedale
TERRORE Violento litigio e colpi di arma da fuoco
MADONNA BIANCA. Le urla di una donna e le grida inferocite di almeno due uomini, seguite da sette colpi; altrettanti sono stati sparati in sequenze successive. Questo hanno sentito i testimoni e c'è pure un video che conferma i racconti. Sull'inquietante episodio accaduto lunedì notte in via Conci, nei pressi della Torre 13 a Villazzano 3, le indagini proseguono senza sosta.
Sono una quindicina i bossoli che i carabinieri hanno trovato sul luogo della sparatoria, repertato ed inviato agli investigatori del Ris di Parma. Dal calibro si tratterebbe di un'arma potente, ma solo grazie alle analisi di laboratorio sarà possibile risalire con certezza al tipo di pistola (le rigature all'interno della canna lasciano infatti una sorta di "firma", come le impronte digitali di un essere umano) e con un incrocio di dati capire se la stessa sia stata utilizzata in precedenti episodi criminali.
Alcuni proiettili sono finiti contro le auto in sosta. Sono 5-6 le macchine danneggiate. Con un bilancio di questo tipo, a mente fredda, sembra quasi impossibile che nessuno sia finito in ospedale. Come hanno verificato i carabinieri - le indagini sono condotte dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Trento - la notte della sparatoria nessuno si sarebbe presentato al pronto soccorso degli ospedali trentini con ferite da arma da fuoco, né sul cortile della Torre 13, dove è scoppiato il violento litigio, sono state trovate macchie di sangue.
Il rischio di essere colpiti da proiettili vaganti però non è stato solo degli aggrediti: avrebbe potuto essere coinvolta qualsiasi persona si trovasse nella zona a quell'ora, perché stava rincasando o perché passeggiava con il cane.Il motivo di tanta violenza? L'ipotesi è di una resa dei conti fra rivali che tra loro potrebbero pure essere parenti: tra le piste che stanno seguendo gli investigatori, con il coordinamento della Procura, c'è quella della faida tra due nuclei per motivi "familiari", non legati né alla spartizione di territorio né ad attività illecite.
L'allarme era stato dato dai residenti, tra le 23.30 e mezzanotte. Sul posto si erano immediatamente portati i carabinieri del radiomobile e una pattuglia dell'aliquota di primo intervento (Api in sigla) formata da militari addestrati alle situazioni ad alto rischio.
Non è stata trovata traccia delle persone coinvolte nella violenta lite, almeno due uomini ed una donna secondo i testimoni che hanno udito le grida lunedì notte. Uno dei due rivali abiterebbe nella zona, ma gli investigatori non confermano: le indagini proseguono nel più stretto riserbo.