Trento, Patton l'unico vincente del centrosinistra: stacca la deputata uscente Loss di oltre 5 mila voti
Per l'Alleanza democratica per l'autonomia (Pd, Sinistra Italiana-Verdi, Campobase, +Europa e Azione-Italia Viva) si tratta della sola vittoria nei collegi in provincia, terzo posto per Patrizia Pace del Patt (8,43%).
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TRENTO. Nel collegio uninominale del Senato di Trento l'unico successo del centrosinistra nei collegi trentini: la partita si giocava tra la deputata leghista uscente Martina Loss (36,58%) e il presidente della cantina LaVis ed ex dirigente comunale Pietro Patton (eletto con il 41,10%) dell'Alleanza democratica per l'autonomia (che raccoglie Pd, Sinistra italiana-Verdi, Campobase, +Europa e Azione-Italia Viva).
Patton ha raccolto 47.904 consensi, la parlamentare uscente si è fermata a 42.629.
Terzo posto per Patrizia Pace del Patt, che ha ottenuto 9.830 voti, pari all'8,43%.
Segue Paolo Minotto dell'M5S con il 6,89% (8.034 voti).
Quindi Mattia Maistri di Italia sovrana e popolare (5.817 voti, 4,99%).
Infine, Valeria Allocati dell'Uniuone popolare con il 2% (2.331 voti).
Elettori: 178.714 | Votanti: 125.101 (70,00%) | Schede nulle: 3.464 Schede bianche: 5.051 Schede contestate: 41
"Con le elezioni di ieri, 25 settembre, si è concluso un periodo anomalo nella vita politica e civile del nostro Paese. E se ne aprirà un altro", ha commentato in mattinata Patton.
"Le contraddizioni di questo nostro faticoso presente - ha aggiunto - definiscono un momento difficile per la nostra democrazia e per le nostre vite, scosse in profondità da situazioni che sfuggono alla dimensione ordinaria e lasciano spazio all'imprevisto e all'incertezza. Ci sarà modo di fare un'analisi del voto e delle sue conseguenze. Quello che mi preme dire oggi è una cosa soltanto: grazie.
Grazie a chi è andato a votare, qualunque sia stata la sua preferenza. Questo non vuol essere un giudizio su chi ha scelto di non recarsi alle urne (anche questo ha un significato politico), ma una parole di riconoscimento per chi, a volte nonostante tutto, ha scelto anche questa volta di continuare a voler bene a una democrazia stanca, ma proprio per questo bisognosa di sostegno. Grazie alle persone che, votandomi, hanno voluto esprimere la propria fiducia nei miei confronti, nel disegno che ho cercato di interpretare e nella promessa del mio impegno.
Grazie alla coalizione che mi ha proposto e sostenuto, confermando che, in politica, il valore di un progetto plurale è superiore a quello della somma dei suoi singoli elementi: in una società così plurale e frammentata nessuno vince da solo. Dovremo ricordarcene. Grazie a chi ha lavorato assieme a me, in questa breve ma intensa campagna elettorale, per sostenere il valore di un progetto, regalandomi tempo, stimoli, pensieri, sostegno.
Grazie anche ai miei avversari: abbiamo dimostrato, assieme, che una dialettica politica, fondata su visioni in gran parte alternative e perciò destinate a scontrarsi, può rimanere nell'ambito di un confronto civile. Anche di questo sarà il caso di ricordarsi quando in gioco ci sarà qualcosa che conta di più di un'elezione, cioè l'interesse del nostro Paese".