Trento / Il progetto

Manazzon, ecco come sarà il nuovo lido con saune e palestre: cantiere per due anni dall'autunno 2023

Il centro sportivo sarà rivoluzionato con un intervento da oltre cinque milioni di euro che durerà due-tre anni e restituirà alla città il complesso della storica piscina in una versione super moderna che prevede anche un ampliamento dei volumi

TRENTO. Bisognerà fare bene ma in fretta, altrimenti si rischia di perdere i soldi del Pnrr. Stiamo parlando del Lido Manazzon, la piscina di Trento realizzata negli anni Cinquanta per essere poi inaugurata nel 1960.

Gli ultimi interventi l'hanno riqualificata facendone l'estate scorsa una delle mete preferite dai trentini assediati dal caldo, così da registrare un boom di presenze.

Il 9 settembre è stata chiusa e riapre oggi, 1° ottobre, per la stagione invernale, che però sarà di fatto l'ultima per un periodo variabile tra i due e i tre anni in cui verrà tutto rivoluzionato.

Lunedì scorso infatti in consiglio comunale è stato approvato il documento preliminare di progettazione per la realizzazione del "cluster1" che comprenderà nuovi spogliatoi e spazi di servizio con ampliamento esterno della sagoma esistente per un importo totale di 5 milioni e 100mila euro. Di questi, 2milioni e 100mila euro arriveranno dallo Stato grazie al Pnrr, mentre gli altri 3 milioni sono già stati messi a bilancio dal Comune di Trento. Nonostante qualche perplessità, il documento ha ottenuto 28 sì dai 28 consiglieri presenti. Si dovrà fare in fretta perché i tempi dettati dal Pnrr sono tassativi: l'affidamento dei lavori dovrà essere completato entro marzo 2023.

Durante la prossima estate la piscina resterà dunque aperta, ma poi in autunno se tutto va bene comincerà il cantiere che dovrebbe restare operativo per tutto il 2024 e 2025. Il termine ultimo per completare i lavori sarà il 31 gennaio 2026, e la rendicontazione dovrà essere fornita entro giugno.

Si tratta di estesi lavori di demolizione e ricostruzione per un incremento di volume fuori terra del 50 per cento.Il progetto finale prevede:- a piano interrato uno spogliatoio per il nuoto di 530 mq; uno spogliatoio per le palestre di 300 mq, impianti di servizio anche per le vasche esterne- a quota lido 3 palestre di 120, 140 e 150 mq, con una palestra a doppia altezza di 220 mq; - al primo piano, area wellness con sauna, bagno turco e giardino d'inverno di 175 mq coperto e 180 mq all'aperto- al secondo piano uffici e collegamenti.

Tutto dovrà essere realizzato senza recare danno all'ambiente (Dnsh, Do no significant harm) e con edifici a quasi zero energia (Nzeb, near zero energy building), con livelli di pretazione energetica migliorati del 20 % e antisismici.Tra le perplessità sollevate dai consiglieri, i problemi per le associazioni sportive che si troveranno senza vasche e palestre per un lungo periodo di tempo, e i disagi dei lavori di cantiere per i residenti dei dontorni.

Di questo si era lungamente parlato durante la riunione congiunta delle Commissioni sport e urbanistica, con l'impegno da parte dell'amministrazione comunale di reperire spazi idonei presso le piscine di Madonna Bianca e Gardolo per gli sportivi trentini. «É un intervento importante in una zona strategica della città - ha rimarcato Salvatore Panetta, assessore comunale allo sport - non possiamo permetterci di perdere questo treno, la città ne ha bisogno: ho incontrato tutte le società che utilizzano gli spazi del centro Manazzon: troveremo una soluzione».

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