Aggressione all’edicolante per un Gratta e vinci, parla l’autore: “Pronto a scusarmi, ma se lei mi denuncia lo farò anche io”
Ha 67 anni e vive a Trento da poco tempo l'uomo che mercoledì mattina, 12 ottobre, ha scagliato un pugno contro il plexiglas che si trovava davanti al bancone dell'edicola al civico 24 di viale Verona, facendo cadere la barriera trasparente addosso alla titolare Aurora Maestri
IL CASO Aggredita per un Gratta e vinci
TRENTO. «Ho sbagliato e sono pronto a chiedere scusa. Il mio è stato un gesto d'impeto, un gesto sbagliato». Ha 67 anni e vive a Trento da poco tempo l'uomo che mercoledì mattina, 12 ottobre, ha scagliato un pugno contro il plexiglas che si trovava davanti al bancone dell'edicola al civico 24 di viale Verona, facendo cadere la barriera trasparente addosso alla titolare Aurora Maestri.
Erano intervenuti i carabinieri e la donna si era successivamente fatta medicare al pronto soccorso (ha riportato lievi contusioni al volto). «Vorrei specificare che anche io, oltre alla titolare dell'edicola, ho chiamato subito i carabinieri. Non è vero che me ne sono andato via, perché quando sono uscito ho fatto il "112". Ai militari ho mostrato i miei documenti». L'uomo racconta all'Adige la sua versione dei fatti, precisando di avere sbagliato.
«Non sapevo come funzionava il "Gratta&Vinci", non ne avevo mai comprato uno prima. Leggendo le istruzioni ho confuso le tre parole con le tre lettere, per questo pensavo di aver vinto più dei 3 euro che mi ha dato l'edicolante - spiega - Il mio gesto violento, aggressivo e per il quale sono disposto a chiedere scusa, è stato una reazione agli insulti: la donna che era dietro al bancone ha detto una parolaccia nei miei confronti mentre uscivo. Mi sono sentito offeso, sono rientrato e ho dato un pugno al plexiglas. Ho chiesto alla mia avvocata Luna Panteca di acquisire i filmati delle telecamere interne dell'edicola, perché se c'è l'audio si può sentire cosa la donna mi ha detto. Se lei presenterà denuncia contro di me, sono pronto pure io a denunciarla, per diffamazione».
Aurora Maestri, subito dopo l'accaduto, aveva spiegato all'Adige: «Di fronte alle perplessità del cliente abbiamo mostrato la massima disponibilità a verificare più volte la vincita, gli abbiamo spiegato il meccanismo del gioco e come la sua convinzione di aver vinto la somma da lui richiesta fosse errata».