Città / Il piano

Così il Comune vuole togliere dalle strade di Trento 50mila auto al giorno

Il Masterplan della mobilità prevede 9 parcheggi di attestamento e trasporto pubblico locale su ferro e gomma

di Domenico Sartori

TRENTO.  L'obiettivo è ridurre entro il 2030-'31 l'utilizzo delle auto per gli spostamenti in città dal 51,4% al 38,3%, incrementare il trasporto pubblico locale (su gomma e ferro) dal 13,8% al 18,2% e la mobilità dolce (pedonale e ciclabile) dal 34,8% al 43,5%.

È la "rivoluzione" del Masterplan della mobilità, che ridefinisce la ripartizione modale. I diversi scenari, in parte già in corso di attuazione (si pensi all'acquisto dei nuovi bus elettrici per la tratta Zambana-Trento con i fondi del Pnrr), sono stati illustrati ieri sera alla commissione ambiente del Comune dai tecnici di Sintagma, la società che ha elaborato il Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) e il Biciplan.

Alla commissione, che ha rieletto alla vicepresidenza Andrea Maschio, il dirigente del Servizio mobilità e rigenerazione urbana, ingegner Giuliano Franzoi, ha detto che il Pums sarà portato in consiglio comunale per l'approvazione il prossimo gennaio. Guadagnare il 13-14% in sostenibilità, in termini di riduzione di mobilità in auto, può apparire poca cosa, rispetto alla complessità e mole degli investimenti previsti (NorduS, tramvia, Brt-Bus rapid transit, parcheggi di attestamento). Il tema lo ha posto la consigliera Eleonora Angeli.

Chiara la risposta dell'ingegner Tito Betti Nulli di Sintagma: «50 mila auto in meno che ogni giorno transitano in città è un risultato importante». La riduzione è significativa nell'ora di punta, da 17.786 a 13.249 vetture. Dubbi, da Pino Urbani, sono stati posti sulle "cerniere di mobilità", i parcheggi di attestamento. Ne sono previsti 5 in zona sud: via Ragazzi del '99, Lidorno, Area Camper, Area Depuratore e Area sportiva, per complessivi 2.828 posti auto (di cui 1.320 da realizzare). E 4 in zona Nord, per 2.013 stalli, tutti nuovi: 1.233 alla "Spaghettata" di Canova, 480 in via Ca' Rossa, 148 in via della Palazzine e 152 nell'Area della Statale 12. È stato chiarito che quelli dell'Area Camper a sud sono aggiuntivi a quelle oggi esistenti per la sosta camper.

E l'assessore Ezio Facchin ha anticipato: «Alla fine, potranno essere molti, molti di più». Quanto alla sostenibilità economico-finanziaria dei progetti e alla "convivenza" tra NorduS (interramento della Trento-Malé) e tramvia lunga da Spini a Trento sud (con sdoppiamento in via Degasperi in direzione Madonna Bianca e in via Fersina), Berti Nulli ha assicurato: «La tramvia è sostenibile (almeno il 35% dei costi coperti dall'utenza, ndr) e i due corridoi non sono concorrenziali».

Nel Masterplan, c'è anche la previsione dei nuovi collegamenti con la collina est, a Martignano e Villazzano. Michele Brugnara ha invitato a considerare, con il Masterplan, l'area vasta, i collegamenti da Trento a Rovereto, Pergine, Mezzolombardo, e la rimozione della barriera tra le corsie in via Brennero, da sostituire con del verde, per anticipare la rigenerazione urbana che arriverà con il tram. Federico Zappini ha citato il caso di Mestre, per dimostrare come il tram possa attraversare anche spazi angusti di città.

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