La musica si spegne: chiude Delmarco, vittima dell’e-commerce
Lo storico negozio musicale abbasserà definitivamente le serrande a fine anno, dopo la riapertura con trasloco del 2016
TRENTO. Ci ha creduto e ci ha provato, fino in fondo. Ha scommesso, con coraggio, sulla sua passione e sulla possibilità di ritagliarsi uno spazio commerciale (e culturale), seppur di nicchia. Ma alla fine, dopo sei anni, ha alzato bandiera bianca. E un altro storico negozio del centro cittadino abbasserà le serrande. Dal 31 dicembre, infatti, l'addio al Delmarco sarà ufficiale.
L'attività aveva chiuso a febbraio 2016 in via San Pietro, per poi riaprire qualche mese dopo, con lo stesso nome ma un nuovo titolare, in piazzetta Lunelli, a pochi metri di distanza dalla vecchia sede. Adesso, però, è tempo di saluti definitivi.
Il protagonista della coraggiosa avventura della (ri)apertura è Claudio Vicentini e sei anni fa, nell'autunno del 2016, aveva rilevato il marchio di una storia centenaria, appunto quella di Delmarco. Allora era poco più che trentenne, ora è un quasi quarantenne, ma la passione per la musica non è cambiata. Purtroppo, però, per un'attività commerciale l'amore non è l'unico ingrediente.
«Però i conti non stanno tornando: già quando ho aperto sapevo bene che il settore è molto di nicchia e che i tempi erano in evoluzione, ma ho voluto portare avanti la scommessa. La libreria musicale - oltre a cd, vinili e qualche strumento, il vero punto forte sono appunto libri e spartiti - è stata molto apprezzata da esperti e amanti del settore, e devo ringraziare i tanti professori e maestri che sono venuti da noi e che ci hanno consigliato ai loro alunni e allievi. Però la pandemia ha dato la "mazzata" finale».
Vicentini non si riferisce tanto alle chiusura obbligatorie della primavera 2020 e alle successive incertezze, quanto a quella che potremmo definire una "accelerata tecnologica". «Durante il lockdown tante persone hanno scoperto l'e-commerce e hanno iniziato a navigare sui grandi siti, rendendosi conto che in pochi click avrebbero potuto avere direttamente a casa quello che cercavano. Ricordo un signore, musicista e grande appassionato, assiduo nostro frequentatore e cliente, che un giorno è tornato in negozio dopo che non lo vedevo da un po'. Mi ha detto "Sai, mio nipote mi ha installato Prime", riferendosi all'abbonamento di Amazon. Ecco: per lo stesso prodotto magari io devo fare un ordine ai fornitori, aspettare qualche giorno, e anche il prezzo non necessariamente è lo stesso. Ora questo signore ha imparato a usare il computer e ordina online le stesse cose».
Scelte, ovviamente da rispettare. «Penso - prosegue Vicentini - che senza la pandemia saremmo arrivati a spegnere le dieci candeline, ma il Covid ha accelerato molto i tempi e ora tutti usano il web per fare acquisti. Si perdono il contatto, il confronto, lo scambio di opinioni, il consiglio, ma si guadagna in tempo». Poi sorride: «Ma non sono triste, so di averci provato con passione e di aver fatto tutto il possibile». A fine dicembre andrà quindi a scomparire un nome noto e apprezzato da tante generazioni di musicisti e musicofili, di chi ha studiato per anni uno strumento ma anche di chi ha passato pomeriggi a scegliere il disco dell'autore preferito.
Quella di Delmarco è stata una storia più che centenaria, iniziata a Tesero alla fine dell'800 e proseguita a Trento prima nel rione San Martino e poi vicino a San Pietro, dove per anni Nadja Delmarco ha accolto chi voleva comperare un violino o noleggiare un pianoforte, cambiare le corde alla chitarra o acquistare metodi di studio, oppure trovare un nuovo disco per la propria collezione. Vicentini ricorda che «nei primi mesi non è stato facile recuperare la clientela storica e attirarne di nuova, soprattutto per la poca visibilità del negozio, che è rimasto comunque nei locali che erano parte della precedente proprietà, ma ha perso l'affaccio su via San Pietro (ora le vetrine appartengono alla libreria Mondadori, e l'ingresso si raggiunge dal retro, in piazzetta Lunelli ndr)».
«Ora rimangono due mesi di tempo, novembre e dicembre, per fare un'ultima visita nei locali di Piazzetta Lunelli. «E si potranno scambiare due chiacchiere con un appassionato di musica, ammirare gli storici scaffali da sempre etichettati con ordine meticoloso e fare quasi un gesto amarcord, ossia portarsi a casa un cd, un vinile, uno spartito o uno strumento. Dal 29 novembre, inoltre, ci sarà anche una grande svendita di tutti i prodotti».