Crozi, finiti i lavori al viadotto ora si valuta se aprire alle biciclette la vecchia strada
Dopo due anni di cantiere la manutenzione è conclusa e la viabilità torna normale, ma l'anno prossimo la manutenzione toccherà alla lunga galleria fra Trento e la Valsugana. La Provincia valuta se anticipare comunque alla prossima primavera il via libera alla pista ciclabile sulla vecchia strada che corre parallela al viadotto e poi sopra il tunnel
CICLABILE Lavori in corso anche a San Donà sulla statale 47
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TRENTO. Il rinnovato viadotto dei Crozi da questo week-end è aperto su entrambe le corsie, dopo oltre due anni di cantiere.
All'inizio è stato difficile, poi pian piano anche gli automobilisti trentini si sono in qualche modo abituati.
Da tempo ormai - i lavori erano iniziati nel settembre 2020 - la viabilità è ridotta ad una corsia, sulla galleria dei Crozi, per permettere i necessari lavori di messa in sicurezza del viadotto.
In qualche modo il traffico aveva trovato un equilibrio, anche se non sono mancati, nel tempo, disagi e rallentamenti.
Ora, finalmente, potranno essere archiviati.
La riapertura completa è avvenuta giovedì notte, mentre venerdì l'impresa - un'Ati costituita da Costruzioni Carraro geom. Adriano & Co di Castel Ivano - ha terminato le ultime lavorazioni circa la segnaletica.
Ora il viadotto è percorribile in entrambe le corsie, per la soddisfazione degli automobilisti, in particolare dei tanti pendolari che su quella direttrice si muovono, a volte anche 4 volte al giorno.
«Ci sono state delle problematiche, soprattutto all'inizio - ammette il presidente Maurizio Fugatti, dando notizia della riapertura - ma i lavori erano necessari. Il viadotto è un'infrastruttura strategica, oggetto dell'intervento di messa in sicurezza promosso dall'amministrazione provinciale, che rientra nel programma di opere pubbliche per favorire una mobilità più efficiente e sicura su tutto il territorio trentino. Sul tema degli investimenti l'attenzione di questa giunta è massima, in particolare in questo periodo nel quale occorre garantire un impegno maggiore per far fronte ai rincari».
Quanto all'opera di messa in sicurezza, è stata complessa: sull'intero viadotto, lungo 514 metri con 10 campate alte circa 50 metri sulla forra del Fersina, era infatti necessario l'adeguamento sia statico che sismico dell'intera struttura. Perché la storia italiana soprattutto lo ha insegnato: senza la manutenzione straordinaria, le opere non reggono l'usura del tempo. Nel corso dei lavori, costati in tutto 3,2 milioni di euro, «sono stati installati rinforzi strutturali e disposti ritegni antisismici per la manutenzione straordinaria dell'impalcato - spiega in una nota tecnica la Provincia - con il consolidamento della soletta e il suo allargamento con interventi localizzati sulle travi e sui pulmini, il rifacimento dei cordoli e la sistemazione delle carreggiate, dell'impermeabilizzazione, della pavimentazione e della sostituzione del guard rail».
Ora alla riapertura completa del viadotto potrebbe corrispondere l'apertura della vecchia strada alle biciclette per le quali nel frattempo è stato ultimato il tratto da Centochiavi (Trento nord) al sottopasso in prossimità del viadotto dei Crozi.
Anche se non è detto che si apra prima della fine di tutti i cantieri nel tunnel: questa ipotesi è ancora al vaglio della struttura tecnica della provincia, perché le opere di consolidamento in quel tratto non sono finite.
L'anno prossimo sono programmati i lavori per la messa in sicurezza della galleria Crozi 1, dove verrà sostituita l'impiantistica e verrà rifatto il rivestimento.
Durante quei lavori, si tornerà ad usare la vecchia strada per le auto, perché il traffico in galleria sarà limitato.
Ora due sono le ipotesi: la vecchia strada sarà aperta alle biciclette solo al termine di quest'ultimo cantiere, oppure - e lo si sta valutando - sarà usata come ciclabile per i mesi estivi. Quelli in cui i lavori in galleria non saranno ancora cominciati, ma in cui il traffico di due ruote verso il lago è più sostenuto.
[foto: Zenone Sovilla]