Isabel Rigotti, la pompiera che sfida le fiamme
La testimonianza degli interventi più duri, emotivamente parlando: «Un soccorso in una abitazione in fiamme nel quartiere di San Donà a Trento, con delle persone bloccate al loro interno, ad alcuni incidenti stradali con dei conducenti deceduti, incastrati tra le lamiere contorte, lungo l'autostrada del Brennero»
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TRENTO. Non c'è un maschietto che nel corso della sua infanzia non abbia sognato di poter diventare, da grande, un vigile del fuoco e nel periodo natalizio ricevere da Babbo Natale, sotto l'albero, una bella rossa macchinina dei pompieri ed ancor più se era un modellino d'autoscala o una autogru. Non così è stato, invece, per l'unica donna assunta dal 1° luglio 2019, nell'organico del Corpo permanente dei Vigili del Fuoco di Trento: la prossima 42enne Isabel Rigotti residente a Trento ma originaria della frazione Ranzo di Vallelaghi, nata proprio nelle prime ore del 1° gennaio 1980.
Ma allora ci siamo chiesti da dove è partita la "fiamma" che l'ha condotta ad essere la prima donna ad indossare la divisa da pompiere permanente? E con mio grande stupore mi spiazza, ricordandomi che avevamo preparato un servizio stampa sui vigili del fuoco della Repubblica di San Marino, impegnati a Rimini in una gara di nuoto in occasione dei campionati italiani, quando gareggiavamo assieme con la Rari Nantes Trento.
«Ecco, fu proprio in quella occasione - dice Isabel Rigotti - che mi domandai perché non tentare di fare il concorso, di li a poco a Trento, per diventare un vigile del fuoco nella mia provincia?» Detto e fatto. Vi partecipò e dopo un po' venne assunta. Ma com'è adesso la vita in caserma? «È una esperienza lavorativa che mi appaga moltissimo, con dei colleghi che mi sono sempre stati vicini sin dal primo giorno, con dei consigli assai preziosi per svolgere al meglio questa attività professionale, nella quale ho gli stessi incarichi e ruoli dei "maschietti" senza alcuna distinzione operativa».
Ed in questi primi anni di attività quale è l'intervento che più ti ha colpita nella sua drammaticità ma anche quello in senso opposto? «Gli interventi più duri, emotivamente parlando, sono stati durante un soccorso in una abitazione in fiamme nel quartiere di San Donà sulla collina della città di Trento, con delle persone bloccate al loro interno, oltre ad alcuni incidenti stradali con dei conducenti deceduti, incastrati tra le lamiere contorte, lungo l'autostrada del Brennero. Tra i più "piacevoli" il soccorso ad una anziana rimasta chiusa nel suo appartamento, andato a buon fine, grazie al rapido intervento delle nostra prima partenza con il veicolo polisoccorso».
A questo punto ci vogliamo togliere una curiosità, chiedendo quanto pesa la divisa da intervento che viene indossata nei soccorsi primari?
«Con la casacca completa (incluso casco, scarponi, guanti, etc.) senza l'autoprotettore (dispositivo a maschera per respirare in ambienti saturi di fumi) con però in mano il divaricatore (pinza idraulica per tagliare le lamiere dei veicoli) arriviamo esattamente a 28,770 Kg, mentre se usiamo l'autoprotettore con la relativa bombola d'aria con la motosega (utile per tagliare tetti e/o le pareti divisorie) siamo a ben 35,880 Kg».
Non male come peso per un energico pompiere ma pure per questa graziosa donna, specializzata al 1° livello d'intervento Nbcr (Nucleare Biologico Chimico Radioattivo) e che nel suo curriculum sportivo vanta una medaglia d'oro agli Europei 2008 dell'Apnea Dyn (apnea dinamica con monopinna) nuotando sott'acqua per 167,05 metri e, nel 2011, in una gara dinamica senza attrezzi (rana subacquea) raggiungendo la distanza di 105,24 metri. Il nuoto del resto è la sua grande passione, avendo svolto per molti anni il ruolo di istruttrice, in possesso del brevetto da assistente bagnante, oltre che attiva volontaria per insegnare il nuoto ad alcuni disabili.
Ritorniamo in caserma chiedendo altre informazioni sulla sua giornata tipo lavorativa. «I miei turni sono articolati su 12 ore continuative (08-20 / 20-08) tra la caserma di via Secondo da Trento (è improprio scrivere piazza Centa), il distaccamento giornaliero a Rovereto, la piazzola dell'elisoccorso presso l'ospedale S.Chiara e l'aeroporto/eliporto di Trento-Mattarello in uno dei 4 turni che contraddistinguono l'operatività giornaliera degli oltre 140 colleghi».
Personale, aggiungiamo noi, diretti dal comandante Ilenia Lazzeri e da un'altra donna di vertice nell'incarico di funzionaria Giulia Zortea. Trio di signore le quali condividono una camera durante i rispettivi turni di notte, anziché la camerata riservata ai colleghi maschi, che è quindi l'unica differenza operativa nel contesto generale di massima parità di ruoli tra i due generi.
E le prossime festività cosa riservano alla nostra pompiera? «La notte del 24 dicembre sarò a casa, in famiglia e con il mio "amore" al quale farò un bel regalo che apprezzerà, il 25 dicembre, invece, sarò di turno all'elipiazzola ospedaliera, per concludere poi l'inizio dell'anno, giorno del mio compleanno, con un turno a Trento 08-20». Mentre ci salutiamo, scattiamo alcune fotografie dinanzi ai mezzi di soccorso, coccolati con estrema cura e manutenzione, perché anche da loro dipende un soccorso rapido, efficace e sicuro, sia in questi giorni di festa, come del resto anche durante tutti i giorni dell'anno a tutte le ore tutti i giorni.
Per concludere alcune note statistiche. In Italia nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, fondato il 27 febbraio 1939, con il motto «Flammas Domamus, Donamus Corda» (ovvero «Domiamo le fiamme, domiamo i cuori») sono operative 288 donne, inclusa il prefetto Laura Lega, al vertice del Dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco, soccorso pubblico e della difesa del Viminale; 6 dirigenti superiori, 14 primo dirigente;1 dirigente medico; 69 funzionarie; 3 piloti velivoli; 1 specialista di aeromobili; 6 componenti nella banda del corpo; 9 nel gruppo sportivo "Fiamme Rosse" sugli oltre 30.000 uomini in divisa.
In Trentino nel Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari abbiamo 4 donne nel ruolo di comandante di corpo: Francesca Osler a Vignola-Falesina, Veronica Fietta a Pieve Tesino, Francesca Roccabruna a Vattaro ed Anna Scarian a Varena, mentre sono oltre 300 le "pompiere" attive nei 236 corpi provinciali, con centinaia di allieve under 18 anni, tra i 1150 allievi pompieri volontari, su un totale di 6140 volontari operativi dislocati nei 13 distretti provinciali.