La contesa sulle sale civiche tra Circoscrizione di Povo e Università
Il Consiglio di quartiere le aveva concesse all’ateneo in cambio del loro utilizzo nel fine settimana e nei giorni feriali. Dal Comune però è arrivata una doccia fredda: «interdetto l’uso al pubblico fino a luglio» e scatta la protesta ufficiale in un documento
POVO. Il 25 giugno 2021 il Consiglio Circoscrizionale di Povo aveva approvato all’unanimità la concessione per l’anno accademico 2021/22 di alcune sale pubbliche situate nell’attuale centro civico visto che l’Università di Trento in ordine al grande incremento di matricole aveva bisogno di alcuni spazi supplementari da utilizzare come aule e area studio.
La circoscrizione aveva quindi tracciato un’ipotesi di massima sull’occupazione degli stessi e, considerando gli orari di utilizzo richiesti da Unitn, aveva deciso di mettere a disposizione le sale “Montel” e “Nichelatti” nei periodi, giornate e orari da concordare con la stessa Università e a determinate condizioni: che nelle giornate di sabato e domenica gli spazi fossero a disposizione della Circoscrizione; che nei giorni feriali la Circoscrizione potesse utilizzare gli spazi dopo le 17.30 e che, previo accordo comunicato con congruo anticipo, potesse essere concordato con l’Università l’utilizzo infrasettimanale degli spazi per l’intera giornata o più giornate.
Ora da parte del Comune di Trento arriva la doccia fredda dove, fino a tutto luglio 2023, viene interdetto di fatto l’uso al pubblico della sala Nichelatti e delle sale multiuso, stante: “...un contratto Comune-Ateneo che concede all’Università l’utilizzo a scopo didattico”. E a questo punto è immediata la reazione della circoscrizione che, all’interno del documento sul funzionamento degli uffici, dedica un intero paragrafo a questa questione alle stesse condizioni poste al momento della stipula della convenzione (confermate anche con la proroga del dicembre 2021).
«Il nuovo contratto con UniTn stipulato il 22/11/22, sia il verbale di consegna – sottolinea la Circoscrizione - recitano (art.3) che eventuali sporadici utilizzi degli spazi oggetto di concessione, da parte della Circoscrizione di Povo, andranno concordati e disciplinati direttamente tra la Circoscrizione e l’Università degli Studi di Trento con formale precisazione di tempi, modi di utilizzo e l’assunzione di relativa responsabilità e relative spese. Ciò dimostra quindi che non è assolutamente escluso l’utilizzo da parte della comunità degli spazi suddetti, anche se tale utilizzo deve essere effettuato nei tempi e modi concordati con l’Università; per semplificare le procedure, un gentlemen agreement fra circoscrizione e università stabilì che effettivamente la Circoscrizione potesse mettere a disposizione propria e del pubblico le sale date in concessione nelle giornate e nei tempi sopra indicati».
Un accordo bonario con UniTn che aveva permesso fino ad ora la condivisione delle sale senza particolari problemi. «È un “accordo intelligente» - scrive la Circoscrizione - nel senso di vantaggioso per tutti. Per il Comune, che incassa da UniTn i proventi della concessione; per UniTn, che può disporre di due aule supplementari di cui ha bisogno; per la Circoscrizione, che tesse relazioni con l’Università e può utilizzare attrezzature all’avanguardia e assicurare alla popolazione l’uso delle “sue” sale. Mai questo Consiglio avrebbe dato parere favorevole a concedere dette sale all’Università, ove questo avesse pregiudicato l’accessibilità alle stesse da parte di Associazioni e pubblico locali».
A conclusione del documento inviato in Comune la Circoscrizione propone nel medio periodo di automatizzare l’accesso alle sale pubbliche utilizzando per questo obiettivo, in assenza di disponibilità finanziarie: «...la somma prevista per l’adeguamento del (inutile) sistema informatico locale alle sedute consiliari miste in presenza/on line. Prenotazione, pagamento e apertura ingressi sala potranno così essere effettuati con procedura telematica (come abituale per ostelli, alberghi, foresterie, etc.) senza ricorrere a personale ...».
Frecciatina finale sul Decentramento: «... preso atto del fatto che ogni progetto di riforma da anni si arena in Consiglio comunale per mancanza talora di iniziativa, talora di idee e in ogni caso di consenso fra i partiti ... si propone di affidare a un gruppo di ricerca universitario (Giurisprudenza, Economia, Informatica…), il compito di tracciare entro tempi brevi/medi un progetto di riforma del Decentramento che allo stesso tempo garantisca partecipazione dei cittadini soprattutto delle periferie alla gestione di alcuni “affari locali”, fluidità di procedimenti presso le sedi circoscrizionali, informatizzazione di procedure al fine di contenere i costi, e unitarietà del sistema con misure di controllo e perequazione fra Circoscrizioni».