Pianta sull'auto, paga il Comune: al proprietario della vettura vanno 9.300 euro
Anche se c'era parecchia neve, precisa il giudice, la caduta dell'albero non è stato un caso fortuito «sia perché ha interessato una città montana», e «perché tale evento meteorologico era facilmente prevedibile da parte degli attuali sistemi satellitari»
VILLAZZANO. Una spanna di neve in una provincia di montagna rappresenta «un evento del tutto probabile e prevedibile». A ricordarlo è il giudice Massimo Morandini nella sentenza in cui condanna il Comune di Trento a risarcire un automobilista del danno causato alla vettura dalla caduta di una pianta per neve. L'incidente risale al pomeriggio del primo febbraio 2019 nel piazzale adiacente alla biblioteca di Villazzano. I danni alla vettura, una Alfa Romeo Mito, erano stati stimati dal carrozziere in poco più di 5mila euro.
Il proprietario, un quarantenne, aveva subito avvertito dell'accaduto il Comune ricevendo come risposta, a fine marzo 2019, che l'assicurazione era stata avvertita per la definizione del sinistro. Peccato che nulla sia accaduto nei mesi successivi, al punto che l'uomo a novembre aveva dovuto pagare di tasca propria la riparazione dell'auto, rimasta in deposito presso la carrozzeria, per un ammontare di 5.300 euro.
A quel punto, assistito dall'avvocata Anna Varner, ha attivato la procedura volontaria di mediazione. Anche questa strada, tuttavia, si era rivelata infruttuosa, dato che l'invito ad un accordo era rimasto privo di riscontro: non avevano risposto né il Comune, né la compagnia assicuratrice. Ed era passato già un anno dal sinistro. Il passo successivo è stata la causa civile. Questa la difesa dell'amministrazione: non ci sarebbe stato nesso di causalità tra la cosa in custodia, ossia la pianta caduta («in ottimo stato vegetativo») e il bene, ossia l'auto, tenendo conto dell'eccezionalità delle precipitazioni.
Per il Comune si era trattato di un caso fortuito. Evidenzia nella sentenza il giudice Morandini che non vi è dubbio che in una provincia alpina una nevicata nel periodo invernale «costituisce un evento del tutto probabile e prevedibile, tale da indurre il Comune di Trento ad intervenire tempestivamente per ridurre la dimensione della chioma e dei rami, al fine di scongiurare un pericolo sia per i passanti che per le autovetture ivi parcheggiate».
Il giudice ricorda che già nel 2015 il tribunale di Trento aveva ritenuto responsabile l'Ente pubblico per la caduta per neve di un albero sostenendo che un'abbondante nevicata è «eventualità che, in zone montane, è tutt'altro che imprevedibile». In aula sono stati sentiti, fra gli altri testi, un agente della polizia locale che aveva riferito che «vi fosse circa una spanna di neve sul cofano dell'auto», la Mito distrutta dalla pianta. «Circa 15 centimetri» ha specificato una persona che aveva parcheggiato l'auto vicino.
Anche se c'era parecchia neve, precisa il giudice, la caduta dell'albero non è stato un caso fortuito «sia perché ha interessato una città montana», «sia perché e soprattutto tale evento meteorologico era facilmente prevedibile da parte degli attuali sistemi satellitari, ed evitabile adottando tempestivamente da parte del Comune di Trento idonei accorgimenti/interventi atti a scongiurare il pericolo di danni a terzi, quali ad esempio il divieto di parcare i mezzi nelle aree pubbliche ove sono presenti delle piante di rilevanti dimensioni come quella in questione».
Il Comune di Trento dovrà quindi risarcire l'automobilista dei 5.300 euro versati per la sistemazione della macchina e di 4mila euro per le spese di giudizio sostenute dal cittadino.