Trento, taxi preso a sassate nel piazzale della stazione
L’episodio alle una del mattino di sabato 22 luglio quando la vettura di Stefano Ciola è stata colpita per ben due volte: «Non so cosa volesse, ho temuto che stesse per derubarmi e me ne sono andato. La situazione è insostenibile»
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TRENTO. Si è ritrovato con il finestrino del suo taxi mandato in frantumi da uno sconosciuto, che ha scagliato una pietra contro la vettura. Per Stefano Ciola, quella tra venerdì e sabato scorsi è stata una nottata di paura, che ha archiviato con danni economici, professionali e soprattutto con un'amarezza che lo accompagnerà a lungo, «perché non si può andare avanti così. Invito il sindaco, i responsabili delle forze dell'ordine e chi di dovere a trascorrere una notte con noi e con chi lavora nella zona della stazione, perché la situazione è davvero insostenibile».
Ciola nella tarda serata di venerdì, a rendere ancora più amara la vicenda, stava ultimando il proprio turno: «Avrei finito all'una, ma dopo aver effettuato una corsa in via della Saluga avevo deciso di tornare in stazione: mancava ancora qualche minuto all'una e non volevo lasciare eventuali viaggiatori in arrivo senza una corsa se ne avessero avuto bisogno, dato che proprio venerdì sera c'erano dei treni in ritardo e a quell'ora sarebbero arrivati dei convogli».
Ciola era arrivato al parcheggio davanti all'ingresso della stazione quando all'una mancavano meno di cinque minuti. Improvvisamente, l'aggressione: ero arrivato da pochi secondi, ero ancora nell'auto ferma in attesa. Improvvisamente ho sentito un colpo sordo alla carrozzeria, all'altezza della portiera posteriore, sul lato sinistro. Ho fatto solo in tempo a voltarmi per capire che cosa fosse successo ed ho notato un giovane avvicinarsi alla macchina e raccogliere qualcosa da terra».
Purtroppo, Ciola ha scoperto pochi istanti dopo che cosa stesse raccogliendo: una pietra, che l'uomo ha nuovamente scagliato contro il taxi, centrando il finestrino posteriore e mandandolo in frantumi.«Evidentemente era la sua intenzione anche al primo colpo, che però era andato a vuoto. A quel punto io ho pensato solo a partire e andarmene: non capivo se ero in balia di un ubriaco, di un folle o di qualcuno che mi voleva rapinare».
«Sono partito verso via Pozzo e ho fatto il giro di piazza Dante chiamando il 112 e riferendo tutto alle forze dell'ordine, che hanno fatto un sopralluogo poco dopo invitandomi a fare denuncia d'indomani. Ora mi ritrovo con l'auto senza un finestrino almeno fino a martedì, senza sapere neppure perché. Penso che quell'uomo mi avesse visto arrivare, difficile credere che che abbia agito per frugarmi in macchina. Non so se voleva rapinarmi o solo fare danni, ma così non si può andare avanti».