Baracche all’ex Sloi, il Comune: «Le persone sgomberate indirizzate ai dormitori»
Al momento dell’operazione c’erano 3 donne e 4 uomini. L’assessore Pedrotti: «Ci sono alcune coppie che non vogliono separarsi» (foto A.Coser)
TRENTO. All’interno c’erano tre donne e 4 uomini (nessun minore) nelle baracche dell’ex Sloi al momento dello sgombero di questa mattina (31 ottobre). Lo fa sapere in una nota il Comune di Trento, spiegando che «le persone erano già state invitate preventivamente dal servizio Welfare e coesione sociale del Comune a richiedere un posto letto nei centri di accoglienza notturna per persone senza dimora».
«Con i nostri servizi sociali abbiamo verificato già nei giorni precedenti allo sgombero le condizioni degli abitanti delle baracche. Siamo andati a incontrarli anche con la mediatrice linguistico-culturale – spiega il neoassessore al Welfare Alberto Pedrotti – accertato che erano tutti adulti e non avevano problemi di salute, abbiamo spiegato loro quali erano le possibilità per avere un posto letto e quali le procedure da seguire per farne richiesta già giorni prima dello sgombero. È un gruppo legato da vincoli di
parentela, ci sono anche alcune coppie che non vogliono dividersi. Visto che i dormitori sono esclusivamente maschili o femminili non è detto che accettino le sistemazioni proposte».
Le modalità dello sgombero – ricorda il Comune - erano state decise lo scorso 25 ottobre dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Un sopralluogo dell’Azienda sanitaria aveva evidenziato “insediamenti abitativi costituiti da fatiscenti baracche, costruite con materiali di fortuna, in una zona notoriamente inquinata e cosparsa di rifiuti; prive di acqua potabile e servizi igienici, con apparecchiature di riscaldamento e cottura cibi, logore e potenzialmente pericolose”.
Il provvedimento di sgombero ordina ai proprietari delle aree la demolizione
dell’accampamento e l’adozione delle misure necessarie per impedire l’accesso non autorizzato all’area o la ricostruzione degli accampamenti abusivi.