Piedicastello, da abbattere le due ciminiere: spazio alle auto e allo studentato 2
In destra Adige regna l’incertezza urbanistica. A breve il bando per l’impianto a fune del Bondone, ma non si sa dove finirà la Motorizzazione per fare spazio al parcheggio multipiano. Si vuole un campus ma si ipotizzano pure il palazzetto dello sport e un polo scolastico
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TRENTO. È in destra Adige che si gioca un pezzo di futuro della città. A breve, con la implementazione del numero dei parcheggi, quanto mai necessario con il venir mendo dei 347 stalli dell'ex Sit. In prospettiva, con le nuove funzioni (si ragiona sul palazzetto dello sport, è rispuntata persino l'ipotesi del polo scolastico delle superiori) la gran parte tutte da definire. Ma ci sono più questioni irrisolte: come il destino, ancora in un limbo, del compendio della Motorizzazione Civile.
C'è anche l'ipotesi di un secondo studentato a fianco di quello da 200 posti per il quale manca solo l'ultimo via libera del ministero dell'università e della ricerca. Tutte questioni, per altro, dove si giocano i rapporti tra Comune, che ha la regia urbanistica, e la Provincia. Gli enti pubblici sono direttamente coinvolti in quanto proprietari: la Provincia dell'area della Motorizzazione Civile, il Comune del lotto del centro Bonomelli, Patrimonio del Trentino spa (immobiliare della Provincia) dell'ex Italcementi che ha un valore stimato di 50 milioni di euro.Accumulo di posti auto.Patrimonio del Trentino ha messo a disposizione del Comune l'area "Nuova Trento" con 442 stalli.
La previsione è di ricavarne 90 ulteriori verso nord, lato Piedicastello, entro fine anno, quindi altri 100 ad inizio 2024, nella zona sud, dietro la Motorizzazione. Un tema è la loro gestione, perché nelle intenzione dell'Amministrazione comunale è necessario disincentivare chi vi lascia l'auto H24, come si è fatto per il parcheggio di via Monte Baldo: tariffa agevolata per i pendolari durante il giorno, più cara la notte. Ieri, il presidente di "Patrimonio", Andrea Villotti, ha firmato l'atto di messa a disposizione del lotto per il primo ampliamento da 90 posti. Tocca al Comune, ora, sistemarlo, asfaltandolo.Via le vecchie ciminiere.Altri posti auto, in una prima fase, potranno essere realizzati al posto delle due vecchie ciminiere. Che saranno abbattute.
Spiega Villotti: «Siamo pronti, aspettiamo solo l'ultimo passaggio in Comune. Le due ciminiere, pericolanti, non sono beni architettonici di valore. Il raggio di protezione comporta il blocco di un'area che vale 7 milioni di euro. Il progetto di abbattimento prevede un costo di 350 mila euro. Al loro posto ci saranno due colonne, ologrammi prodotti con proiettori e led, due immagini sulla parete rocciosa che farà da quinta teatrale».
Al posto delle ciminiere, che Patrimonio conta di abbattere ad inizio 2024, potranno essere realizzati degli stalli per le auto: «L'intendimento è di metterli a disposizione del Comune, come già abbiamo fatto, a titolo gratuito» dice Villotti.
E poi? «In una seconda fase, ne ho già parlato con la Provincia, con l'assessore Bisesti, e con il rettore, al posto delle ciminiere ci potrà stare un secondo studentato, minimo da 100 posti, ma lo pensiamo equivalente a quello già progettato».
Lo studentato, per ora, è l'unica cosa percepibile in destra Adige. "Patrimonio" ha fin qui speso 600 mila euro per i primi due lotti propedeutici: messa in sicurezza della parete rocciosa e demolizione della vecchia casa degli operai. E passate le piogge, partiranno i lavori di pre-scavo sul sedime dei nuovi edifici per studenti. «Ci starebbe anche un terzo studentato, gli studenti ne hanno bisogno» aggiunge Villotti «la mia visione, in destra Adige, è quella di un campus, di un quartiere giovane, dove gli studenti possano trovare alloggi e spazi per la socialità».
Sul futuro della Motorizzazione è buio pesto. Eppure, a fine anno ci sarà il bando della Provincia per raccogliere le manifestazioni di interesse tra le imprese e far decollare, con un partenariato pubblico-privato per la realizzazione e la gestione, il grande impianto di collegamento a fune con il Monte Bondone. In destra Adige, è prevista la stazione intermedia per Sardagna. Investimento da 70 milioni di euro (37,5 garantiti dallo Stato), opera da completare entro il 2029. E qui si impone il tema Motorizzazione. Perché al suo posto è previsto il parcheggio multipiano da 1.500 posti auto, da collegare direttamente con la stazione intermedia dell'impianto a fune tramite scale e ascensori.
Parcheggio, inoltre, di attestamento per il raccordo rapido con il centro città attraverso la nuova passerella sul fiume Adige.In passato, su incarico del socio unico Provincia, "Patrimonio" aveva individuato una nuova collocazione per la Motorizzazione: un lotto in proprietà, in zona interporto. Ma non se n'è fatto nulla e l'area è stata quindi ceduta, con bando nel 2021, ad Arcese per 3,55 milioni di euro. Negli uffici della Provincia, era stato pure valutato di piazzare la Motorizzazione in area Sin, all'ex Sloi di Trento nord.
Risultato, oggi: niente di deciso. Eppure il multipiano, la sua gestione ed i servizi connessi (ristorazione, altro), sono ritenuti il vero business che potrà attrarre investitori per un'opera di trasporto pubblico, come l'impianto a fune, che non genererà utili. C'è anche chi ipotizza che non sia necessario spostarla, che la Motorizzazione (che già sta stretta, tanto che i test per i motocicli sono fatti in area ex Italcementi) sia compatibile con il futuro multipiano, da realizzare interrato. «Interrato? La vedo difficile» dice Mauro Groff, dirigente dell'Unità di missione strategica gestioni patrimoniali e motorizzazione civile della Provincia «lì, dietro gli uffici, ci sono le fosse interrate per il collaudo dei mezzi, che sono più basse del piano campagna».
(foto Daniele Panato/Agenzia Panato)