Staccò l'orecchio a morsi a un barista durante una rapina: si prova con la "giustizia riparativa"
I fatti nel 2022, protagonista un uomo di origini albanesi che in un locale di viale Verona a Trento cercava di impossessarsi di una stecca di sigarette: inaudita violenza, con l’aggressione al titolare. Ma ora c’è la “riforma Cartabia”
TRENTO. Aveva rapinato un bar in viale Verona, rubando una stecca di sigarette per un valore di circa 40 euro esercitando un'inaudita violenza nei confronti del barista, finendo per staccargli una parte di orecchio a morsi.
È così che per un cittadino di origini albanesi di 46 anni, è stata disposta quindi la misura cautelare del carcere; ma il giudice per l'udienza preliminare Enrico Borrelli ha accolto la richiesta di accesso ai programmi di giustizia riparativa, secondo il "nuovo" articolo 129 bis del codice penale introdotto con la riforma Cartabia.
Questo caso si conferma perciò tra i primi trattati al tribunale di Trento. Da apripista, tra quelli più celebri, si annovera sicuramente il femminicidio della 26enne Carol Maltesi, che l'11 gennaio 2022 fu brutalmente uccisa da Davide Fontana a Rescaldina. Anche in questo caso, il 20 settembre scorso la Corte d'Assise di Busto Arsizio aveva accolto la richiesta dell'imputato (condannato a 30 anni) di essere ammesso alla giustizia riparativa, percorso che, va sottolineato, non è alternativo all'iter penale. Su questo filone si inserisce il caso tutto "trentino", finito in aula al palazzo di Giustizia del capoluogo.
I fatti risalgono al 2022 quando un uomo, all'epoca 44enne, si sarebbe introdotto all'interno del locale a Trento sud, per sottrarre una stecca di otto pacchetti di sigarette al barista, aggredito, prima con un braccio intorno al collo che avrebbe rischiato di soffocarlo poi colpito a pugni. Per poi strappargli l'orecchio a morsi. Nel tentativo di fuga il barista, uscito all'esterno del locale, sarebbe stato colpito nuovamente, inseguito con minacce come: «Dove sei, ti ammazzo».
Gravissime le ferite riportate dalla parte offesa che ha avuto una prognosi di 30 giorni. Per questo l'uomo è stato chiamato a rispondere alle accuse di rapina e lesioni. Ma davanti al gup Borrelli, a fine novembre, per l'imputato, difeso dall'avvocato Nicola Zilio, è stato proposto l'accesso alla giustizia riparativa, che è stato accolto. Ad opporsi però l'avvocato della vittima.