«Villaggio bypass», campi base per 700 operai a Trento Nord e Besenello
Quello più grande sarà all’Interporto di fronte a Trentino Trasporti, sul terreno incolto della Metro dell’architetto Angelo Pallaoro
TRENTO. Mentre fioccano le polemiche e gli interrogativi sul mancato finanziamento (930 milioni di euro) del bypass di Rfi attraverso il Pnrr, il cantiere della grande opera procede. Procede, dopo l'ordine di acquisto delle quattro enormi frese Tbm che scaveranno gli oltre 10 km di galleria sotto la collina est di Trento, con le attività legate alla cantierizzazione. Sono state individuate le aree che ospiteranno i due villaggi dei lavoratori. E i contratti sottoscritti dal Consorzio Tridentum aggiudicatario della grande opera confermano quello che anche i sassi lungo la massicciata ferroviaria sanno: che i lavori non termineranno, come sempre assicurato, nei termini previsti, giugno 2026.
Il campo base a sud.
Sono due i campi basi in allestimento. Quello a sud è su territorio comunale di Besenello. È il pianoro immediatamente a monte del nuovo mega depuratore Trento Tre, in direzione Mattarello. Area di proprietà di Bortolotti srl, già utilizzata per le maestranze coinvolte nella realizzazione del depuratore. Prevede la installazione di due prefabbricati ad uso cantiere (come quelli impiegati a Mules per gli operai del tunnel di base del Brennero): un edificio dormitorio su due piani per 40 posti letto, parallalelo alla sottostante statale 12 del Brennero; l'altro, pure bipiano, più piccolo, da 24 posti.
A fianco, un locale ufficio e, all'ingresso, lo spazio parcheggi e l'edificio per la mensa. Il responsabile della progettazione è l'ingegner Paolo Cucino, amministratore delegato di Sws Engineering. Un vallo tomo sotto la roccia sovrastante viene realizzato a protezione del campo. L'allestimento è stato fatto rientrare nella grande opera, che ha permesso, per i prefabbricati, di bypassare la richiesta di autorizzazione edilizia al Comune.
Il campo base a nord.
È a nord che il Consorzio Tridentum realizzerà il "villaggio" di grande dimensioni. L'area dei baraccamenti, per la quale sono stati avviati i lavori di ripulitura, è l'incolto lungo via Innsbruck, all'incrocio con il cavalcavia che porta alla tangenziale dell'interporto. È un'area di oltre 7,5 ettari, di fronte alla sede di Trentino Trasporti, l'unica del compendio interportuale avviato negli anni Ottanta ad essere rimasta fino ad ora inedificata. Qui, i numeri del villaggio sono decisamente più importanti. Il progetto del campo base all'interporto, firmato per conto del Consorzio Tridentum dallo studio TB Progettazione di Salerno (architetto Notari) è stato depositato negli uffici del Comune di Trento, ai fini autorizzativi. Prevede 13 edifici prefabbricati bipiano da destinare ad uso dormitorio, da 48 posti ciascuno. La potenzialità è quindi di 624 posti letto. Gli edifici saranno istallati nella parte nord del lotto di 3,5 ettari utilizzati. L'edificio mensa (806 metri quadri) sarà invece a sud, a ridosso del cavalcavia. Tra i dormitori e la mensa, un grande parcheggio da 360 posti auto. Sul lato verso il fiume (dove c'è l'idrovora del Consorzio trentino di bonifica), tre edifici ad uso ufficio, per 180 postazioni. Altri tre edifici completano il campo base: la guardiania (24 mq), l'infermeria (48 mq) e la lavanderia-spogliatoio (202 mq).
Contratto 4 più1.
La spianata verde di oltre 7,5 ettari, dopo decenni di blocco sostanziale, ha oggi una destinazione D2d, produttiva multifunzione: per capirci, a parte la residenza, ci può stare di tutto, strutture produttive, commercio e servizi, uffici. Gli assetti proprietari dell'area sono mutati negli ultimi anni e stanno ancora mutando. Il grosso, 4,2 ettari, è della Metro srl presieduta dall'architetto Angelo Pallaoro, che ha acquisito all'asta i 21.500 mq della Premetal (famiglia Pedri). Gli altri proprietari sono l'immobiliare Spar (famiglia Rangoni) che ha in trattativa la cessione dei suoi 16 mila mq, e Arcese che ha rilevato il lotto di 16 mila mq di Patrimonio del Trentino. Il campo base nord del bypass sarà realizzato per intero sulla proprietà di Metro srl con cui il Consorzio Tridentum è riuscito a strappare un canone di locazione più basso rispetto ai prezzi di mercato per l'occupazione temporanea, che di norma è pari al 6% del valore dell'area. «Diciamo che ci pago l'Imis» dice l'architetto Pallaoro. Il contratto vale 4 anni, dal giugno 2023 al giugno 2027, prorogabile di un altro anno, al 2028, con canone da ricontrattare. Vuol dire che il Consorzio Tridentum guidato dal colosso Webuild, ha da tempo messo in conto che i lavori del bypass andranno "lunghi". Più di quanto sempre dichiarato. Do. S.