Zone a 30 all'ora a Trento, Circoscrizioni favorevoli: «Ce le chiedono i cittadini»
Mattarello, Clarina e Gardolo, prime aree della sperimentazioni, sono d’accordo con il piano e il sindaco Ianeselli: «Progetto condiviso»
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TRENTO. Il dibattito sulle "Zone 30", o "Zone bambini" come preferisce definirle il sindaco Franco Ianeselli, prosegue. D'altra parte uno degli obiettivi dell'amministrazione era quello di arrivare alla sperimentazione attraverso un percorso di partecipazione e dialogo. Insomma, nessuna imposizione, ma scelte condivise con chi - soprattutto nelle strade che verranno scelte - ci abita o comunque le frequenta. In tal senso anche le Circoscrizioni si muovono. Tutte e tre quelle scelte per la sperimentazione - Gardolo, Mattarello e Clarina - apprezzano l'idea, anche perché in molti casi di stratta di dare seguito proprio a richieste da parte di cittadini e residenti.
«Se ne parla da anni - esordisce il presidente della Circoscrizione di Mattarello Alessandro Nicolli -, anche se magari con un nome diverso. Il punto centrale per noi è la messa in sicurezza delle zone più sensibili. Nel nostro caso ci sono la parte vecchia del paese e l'area delle scuole: abbiamo 700 ragazzi che entrano ed escono dai vari istituti. Ora abbiamo la chiusura della strada, ma non è una soluzione, non serve, visto che la adottiamo davanti alle primarie, ma il problema della materna rimane. In generale serve una soluzione per tutto il paese, con l'obiettivo di attivare l'attenzione di chi guida: più che un limite dei 30 si tratta di dire a chi è al volante "attenzione, qui c'è un pericolo, vai piano". E poi bisogna educare gli automobilisti».
A breve ci saranno ulteriori incontri e riunioni: «Per evitare errori bisogna copiare da chi l'ha già fatto. Da chi? Attendiamo suggerimenti dai tecnici, come l'architetto Matteo Dondè».
Sulla stessa lunghezza d'onda la collega di Gardolo, Gianna Frizzera. Domani ci sarà l'incontro con Dondè, al quale tutta la cittadinanza è invitata. Politici compresi. «Il metodo deve essere quello di coinvolgere la comunità. Su questo progetto c'è chi è contento e chi no, chi ha dei dubbi, legittimi, e chi vorrebbe partire oggi stesso. Lo stesso avviene in Consiglio: ne abbiamo già parlato e ci sono state delle osservazioni, anche corrette, dei rappresentanti del centrodestra. Ecco, l'appello è a venire all'incontro, portando idee e domande: il progetto non è imposto, è condiviso».
Per quanto riguarda Gardolo le due strade sotto osservazione, non da oggi, sono via 4 Novembre e via Sant'Anna: nella prima ci sono Pedrolli e Pigarelli, nella seconda la materna. Due aree da sempre oggetto di criticità, nelle quali alcuni automobilisti corrono troppo, mettendo a rischio l'incolumità dei bambini.
Sulla terza zona di sperimentazione, la Clarina, si era espresso nei giorni scorsi il presidente della circoscrizione Oltrefersina Errico Di Pippo: «Da tempo fa ci siamo detti favorevoli ad un rallentamento in alcune vie particolarmente "pericolose", come via Einaudi e via Gramsci. La Clarina è ricca di scuole e, di conseguenza, il passaggio dei veicoli ad un'elevata velocità rischia di mettere in serio pericolo l'incolumità dei bambini, ma anche dei loro genitori. Basti pensare che solo qualche giorno fa abbiamo registrato un incidente nel quartiere e che, solo per grande fortuna, nessuno si è fatto davvero male».