Furti e vandalismi, a Povo c’è il rischio psicosi: sui social numerose segnalazioni e “caccia al ladro”
Sull’installazione di sistemi di videosorveglianza in zone sensibili, tipo il parco di Salè, la richiesta della Circoscrizione era stata ribadita anche nel 2016 e nel 2017, a seguito dei raid alle auto vicino alla scuola dell’infanzia a Sprè. Il Comune valuta l’integrazione della rete di telecamere
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TRENTO. Ripetuti furti con scasso in vari appartamenti, tentativo di intrusione con spaccata in un bar al Salè, furti dalle autovetture in sosta, vandalismi. Gli episodi accaduti recentemente a Povo stanno indubbiamente creando preoccupazione e un senso di insicurezza tra i residenti.
Una situazione che inevitabilmente è diventato un continuo passaparola, soprattutto attraverso i social, dando vita anche a situazioni curiose al limite della psicosi. Da qualche tempo ad esempio è diventata virale in Facebook la "caccia" ad una misteriosa vecchina che si aggira con fare sospetto per il sobborgo quasi sempre prima che si verifichi qualche tentativo di furto nella zona: per qualcuno una sorta di insospettabile "palo" al servizio di qualche banda di topi d'appartamento, per altri una persona con evidenti problemi comportamentali. Che sia psicosi o realtà saranno le eventuali verifiche delle forze dell'ordine a stabilirlo visto che la questione è stata più volte segnalata, ma il problema di furti e vandalismi rimane di stretta attualità.
Certo è fondamentale che le persone adottino le necessarie precauzioni per proteggere le proprie case installando sistemi di sicurezza adeguati, sicuramente è importante la presenza e l'ampliamento delle "Zone di controllo del vicinato" (come quella costituita qualche anno fa in via Sabbioni) come strumento di prevenzione basato sulla partecipazione attiva dei cittadini attraverso un controllo informale della zona, ma rispetto a queste problematiche fondamentale rimane il ruolo dell'ente pubblico. Risale al 2012 ad esempio un ordine del giorno approvato all'unanimità in Consiglio Circoscrizionale sulla "Tutela dei beni pubblici e dispositivi di presidio del territorio", in cui si chiede tra le altre cose, l'installazione di sistemi di videosorveglianza in alcune zone sensibili del sobborgo come nel parco pubblico di Salè, nel parcheggio dell'ex Centro civico e nella zona del cimitero spesso luoghi oggetto di furti alle auto e incursioni vandaliche.
Una richiesta ribadita poi nel luglio 2016 e nel marzo 2017 quando viene approvato un ordine del giorno che recepiva una richiesta del Comitato di gestione della scuola dell'infanzia provinciale Mariachiara Conotter a Sprè che segnalava alcuni furti nelle vetture in sosta in fasce orarie diurne spesso in concomitanza con gli orari di ingresso alla scuola. «Visto che analoghi episodi si sono verificati in altre parti del sobborgo - sottolineava la Circoscrizione nella richiesta al Comune - abbiamo già richiesto la posa di sistemi di videosorveglianza che l'amministrazione comunale sta provvedendo a installare».
Una richiesta rimasta lettera morta con una "non risposta" da parte del Comune dovuta probabilmente anche alla farraginosità della normativa sulla privacy e, più recentemente, alle recenti sanzioni allo stesso Comune di Trento da parte del Garante per la protezione dei dati personali sul progetto di telecontrollo del territorio Marvel, ma non c'è dubbio che qualche telecamera, installata rispettando le normative, oltre che a costituire un deterrente, avrebbe probabilmente evitato alcuni dei recenti spiacevoli episodi.
A seguito dell’articolo sopra riportato, il Comune ha risposto: «Sono attualmente presenti cinque telecamere di videosorveglianza distribuite in piazza Giannantonio Manci, in via Dallafior in corrispondenza del parcheggio dell'ex centro civico, al parco giochi e all'attuale centro civico in via Salè - spiega l'amministrazione - si tratta di telecamere specificatamente destinate a garantire la sicurezza e il controllo del territorio e della viabilità. I dispositivi pertanto conservano i dati per il tempo prescritto dalla normativa e, al termine, cancellano le informazioni in automatico».
Qualora emergessero ulteriori criticità nel controllo del territorio, non si esclude l'installazione di altri "occhi elettronici": «L'Amministrazione comunale valuterà insieme alla Circoscrizione la necessità di integrare la rete di telecamere esistente con ulteriori dispositivi di sorveglianza». Il Comune, infine, precisa che non c'è alcuna relazione fra gli impianti di sicurezza che eventualmente verranno aggiunti alla rete esistente e "Marvel" (per rilevare urla e situazioni pericolose con videocamere e microfoni), che è «un progetto di ricerca ancora in fase sperimentale che non aveva alcuna ricaduta pratica sulla sicurezza».