Ravina e Romagnano, allarme per il mega-cantiere della tangenziale: le richieste della Circoscrizione
Per mesi tutto il traffico della tangenziale di Trento passerà per i paesi: «se l'opera fosse seriamente stata approfondita prima, oggi non ci troveremo in parte questa difficile situazione, con un grande traffico in pieno centro di Romagnano e una rotatoria sud di Ravina intasata»
TRENTO. Prosegue la "battaglia" della circoscrizione Ravina-Romagnano nei confronti del grande ponte che verrà realizzato all'ingresso del centro abitato, non tanto per l'opera quanto invece, come sottolineato da tempo, per la riorganizzazione di viabilità e servizi. L'ultimo documento, votato da tutti i componenti del consiglio, richiama otto punti indirizzati a Comune e Provincia, al termine dei quali la circoscrizione ha ribadito la sua funzione di «ente di congiunzione e facilitazione con il territorio e la cittadinanza, ma solamente laddove messa in condizione di poter dialogare informata e consapevole».
I temi su cui l'ente richiede «attenzione, valutazione ed intervento», sono diversi. In primo luogo, la «protezione di via Costa di San Nicolò che, in sede di cantiere, sicuramente verrà impiegata quale bypass naturale alla chiusura della tangenziale sud di Trento».
L'arteria, si legge nell'osservazione, «è oggi sprovvista di marciapiede e pista ciclabile, nonostante venga usata spesso come passeggiata paesana e sia elemento di congiunzione con la frazione di Belvedere e, appunto di San Nicolò. Una situazione di insicurezza destinata a farsi più ostica».
Poi la circoscrizione chiede un «intervento complessivo su via delle Ischie e sul sistema dei ponti posti tra il paese di Romagnano e quello di Mattarello, attrezzando l'arteria con sistemi pedonali e ciclabili già ripetutamente richiesti»; su questo, la circoscrizione si riserva poi un affondo, scrivendo che «se l'opera fosse seriamente stata approfondita prima, oggi non ci troveremo in parte questa difficile situazione, con un grande traffico in pieno centro di Romagnano e una rotatoria sud di Ravina intasata».
Terzo punto, la «realizzazione di una passerella ciclopedonale temporanea all'altezza di via del Ponte, assicurando quantomeno che il collegamento dei residenti da e per la città di Trento, con mezzo ciclabile e pedonale, non venga allungato così come previsto dai modelli presentati».
Ancora, l'ente circoscrizionale invoca «l'apertura della A22, eventualmente anche attraverso la riattivazione del casello in ingresso sito su via di Costa di San Nicolò, con modalità congrue a favorirne l'impiego in alternativa alla temporanea chiusura della tangenziale di Trento, quale elemento di mitigazione di quanto previsto e simulato».
Si richiede poi il «prolungamento del braccio sud, ora previsto solamente sulla rotatoria di ingresso al casello autostradale, su tutta l'arteria di raccordo al casello sud» per favorire il traffico e, soprattutto, l'organizzazione «urgente di un tavolo di lavoro con Trentino Trasporti per assicurare il regolare passaggio dei mezzi del trasporto pubblico locale, condividendo le modifiche anche con i poli scolastici di riferimento».
Rinnovata poi la richiesta di riattivare gli sportelli circoscrizionali e servizi anagrafe, così come il tanto atteso dialogo con associazioni sindacali e imprese locali, per non penalizzare il loro lavoro durante gli inevitabili disagi legati all'opera.