Religione / Crisi

Convento senza frati: ai Cappuccini ipotesi studentato, ma che fine faranno mensa e biblioteca?

Prime interlocuzioni fra Opera Universitaria e Provincia Veneta dei frati minori cappuccini. Servizio di distribuzione dei pasti, la Caritas Diocesana rassicura tutti: «Verrà sempre garantito per rispondere alle esigenze della comunità»

di Marica Viganò

TRENTO. Dalla fine del sedicesimo secolo il convento dei cappuccini alle Laste veglia sulla città. Luogo spirituale e suggestivo, a due passi dal centro, è praticamente disabitato da quasi un anno, dal settembre scorso, quando i frati salutarono Trento.

Sfumata l'ipotesi di una gestione complessiva della struttura da parte della Curia trentina, gli unici luoghi che continuano a "vivere" sono la biblioteca, con il direttore padre Gabriele Ingegneri, e la mensa della Provvidenza, a cura della Fondazione Caritas Diocesana.

Il resto della struttura - di proprietà dell'Ente Convento dei cappuccini - è attualmente inutilizzato. La situazione potrebbe tuttavia sbloccarsi: ai frati cappuccini - con riferimento alla Provincia veneta dei frati minori cappuccini di Santa Croce, con sede a Mestre-Venezia - piace l'ipotesi di trasformare la struttura di Trento in uno studentato; la stessa Opera universitaria non nasconde un certo interesse per l'ipotesi di ampliare l'offerta di posti letto. Anche perché c'è urgenza di spazi per gli studenti.

«Abbiamo iniziato a vagliare questa possibilità non appena si è saputo che i frati cappuccini avrebbero lasciato l'immobile vuoto. Ma, è bene ribadirlo, noi siamo interessati a questa come a qualsiasi altra iniziativa che possa portare nuovi posti per il mondo universitario - precisa la professoressa Maria Laura Frigotto, presidente di Opera universitaria Trento - Il convento è indubbiamente un immobile interessante. Mi risulta che sia facile da riconvertire nell'ipotesi di farne una residenza universitaria. Tuttavia non abbiamo visionato i locali, ma solo interagito con la Curia. Diciamo che la nostra è stata una manifestazione di interesse».

Nel convento si calcolano una quarantina di posti letto: sarebbero sufficienti per l'Opera? «Parlare di numeri è prematuro. Bisogna ragionare anche sulla situazione attuale delle stanze e sugli standard che vogliamo dare alla vita universitaria».

Come trapela, al responsabile dell'Ente Convento piace l'idea di convertire la struttura in studentato e questo orientamento sarebbe approvato anche dal Superiore della Provincia veneta dei frati cappuccini. Naturalmente ci sarebbe da individuare il gestore dell'ipotetico studentato.

Un'interlocuzione diretta tra i frati e l'Opera universitaria non c'è ancora stata, dunque il progetto rimane una suggestione. Qualora la struttura venisse riqualificata in "casa per studenti", rimarrebbe l'incognita del destino della biblioteca e della Mensa della Provvidenza.

In merito al servizio di distribuzione dei pasti, ai volontari è arrivata la comunicazione di una riunione straordinaria fissata la prossima settimana: non è specificato l'ordine del giorno, ma tra gli argomenti potrebbe esserci proprio il futuro del convento e dei relativi spazi ora destinata alla mensa. La Caritas Diocesana però rassicura: «Il servizio verrà sempre garantito per rispondere alle esigenze della comunità». «Non abbiamo ricevuto comunicazioni, ma la Mensa della Provvidenza rimarrà» sottolinea il presidente della Fondazione Caritas, don Mauro Leonardelli.

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