Case / La denuncia

L'appartamento Itea è un vero incubo: acqua dal soffitto, pavimenti  rotti e muri incrostati

Questo è quello che vivono ogni giorno la signora B.Z. e la madre invalida e allettata, che vivono insieme al tredicesimo piano della torre 2 di Madonna Bianca in un'abitazione al limite del concepibile

di Paolo Fisichella

MADONNA BIANCA. Un incubo iniziato più di 3 anni fa. Questo è quello che vivono ogni giorno la signora B.Z. e la madre invalida e allettata, che vivono insieme al tredicesimo piano della torre 2 di Madonna Bianca in un'abitazione al limite del concepibile. Acqua che scende dal soffitto del bagno, umidità perenne, muri incrostati, pavimenti rialzati e un poggiolo a rischio crollo: queste solo alcune delle condizioni visibili dell'appartamento. Ad essere coinvolti nella vicenda ancora una volta Itea insieme all'amministrazione condominiale.

«La questione dell'appartamento è iniziata nel 2021 - racconta la signora - quando si è rotto un tubo del riscaldamento e si è allagato l'appartamento di sotto. Itea allora è venuta, ha fatto un controllo e mi ha chiuso il riscaldamento dell'acqua. Ho passato un intero inverno al freddo e ho dovuto mandare mia madre invalida da mia sorella in un monolocale per non farla soffrire. Nessuno si è interessato, continuavo a telefonare senza che nessuno intervenisse. Solo tempo dopo si sono degnati di inviare degli idraulici. Ovviamente a seguire hanno dovuto far venire un'altra ditta per far togliere il pavimento ma sotto hanno scoperto che c'era l'amianto e i tempi si sono allungati. Quando alla fine dopo un anno e mezzo si sono decisi a fare i lavori ci hanno messo solo tre giorni. Un anno e mezzo per tre giorni di lavoro».

Ovviamente i problemi sono si fermano: «Chi ha fatto l'intervento ha messo per terra un laminato in plastica senza piantare il cemento e sono dovuti venire a rifarlo perché continuava a sprofondare. Nonostante l'ennesimo intervento ancora oggi è inarcato ed è pericoloso anche per me che sto perdendo la vista e non posso più uscire se non accompagnata». Oltre al danno anche la beffa: «Dopo questa vicissitudine mi sono arrivate le spese condominiali e ho pagato un anno di riscaldamento senza averne usufruito. Io ho sempre pagato tutto seppur con fatica ma non meritiamo questa situazione. Ho 1.000 euro al mese di spese solo per questa casa».

Dall'anno scorso però ecco il comparire di un nuovo problema: «Mi piove in bagno e questo per l'umidità della terrazza che non ha più l'isolazione. Itea non si è nemmeno degnata di venire a vedere. Per tamponare la perdita hanno mandato un operaio con una lattina di quelle dei fagioli con pece e un pennellino. "Intanto rappezzo" mi ha detto. Ma non è mica taglia e cuci: ormai sono arrivata alla condizione che quando inizia a piovere mi viene l'ansia. Ieri è crollato un pezzo di cemento e ho paura che prima o poi venga già tutto il bagno. Per non parlare del poggiolo con i tondini che vengono fuori dal muro. È un miracolo che non sia già crollato».

Ad aggiungersi alle lamentele anche A.B. rappresentante caposcala dello stabile: «Questi tre condomini sono stati costruiti con i fondi Gescal e quindi con il contributo dei lavoratori. Hanno costruito queste case con i nostri soldi, ce le hanno rubate e ora ce le fanno pagare a peso d'oro. Inoltre, è tutto fuori norma: dagli ascensori agli impianti elettrici. Queste torri non sono mai state soggette a manutenzione. Ad aggiungersi poi un gruppo di ragazzi che vengono da fuori e che hanno fanno dei danni enormi vandalizzando l'antenna parabolica e gli aspiratori».

Le cose ora sembrano muoversi solo grazie alle minacce: «Per quanto riguarda le parti esterne comuni vengono gestite dall'amministratore mentre quelle interne da Itea che è il proprietario - afferma la caposcala -. L'amministratore dice che non può fare i lavori se l'assemblea non decide ma i proprietari ovviamente non vogliono spendere. Quando si fa l'assemblea l'Itea, anche se proprietario di maggioranza, si adegua. I soldi però l'amministrazione li prende dalla signora. Solo da quando sono andata a ITEA, ho alzato un polverone e la signora ha minacciato di chiamare la stampa ecco che hanno cominciato a muoversi. Anche l'amministratore oggi mi ha telefonato per fare delle verifiche, il tutto ovviamente solo quando si alza la voce. Staremo a vedere».

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