Funivia Trento-Bondone, i privati non mettono un euro, pagherà la Provincia (cioè noi)
Mozione di Bisesti, il PD vota a favore: il bando di project financing va deserto e piazza Dante ci metterà 120 milioni (oltre ai 37,5 del Pnrr)
FUTURO Approvato il progetto per la stazione di interscambio
PROGETTO Funivia Trento-Bondone, mancano investitori privati
PROCEDURA Un'opera da 70 milioni, ne servono 33 dai privati
DETTAGLI In funivia a Vason in 17 minuti: 1.800 passeggeri all’ora
TRENTO. Un connubio di amorosi sensi, fra centrodestra e centrosinistra, in Consiglio provinciale. Succede raramente, ma è successo nei giorni scorsi, sul tema del finanziamento alla costruenda funivia Trento-Bondone. Se, come pare, non arriveranno i privati (nessuno si è fatto avanti al bando pubblico del Comune per finanziare metà dei costo dell’opera), allora sia la Provincia a finanziare anche il secondo tratto della funivia del Bondone.
Questo proponeva una mozione presentata dal consigliere Mirko Bisesti (Lega), e questo ha votato il consiglio provinciale mercoledì scorso. Minoranze comprese. D’altronde il PD non poteva votare contro il Provincia, visto che in Comune è proprio il sindaco Ianeselli a spingere per il grande impianto funiviario.
Ora la palla passa alla giunta Fugatti, perché si attendono gli atti conseguenti. E ad aspettare c’è soprattutto la città: entro il 2025 - pena la perdita del finanziamento statale - si deve andare all’appalto.
Il tema è noto. L’obiettivo è realizzare un impianto di trasporto dalla valle al Bondone, e c’è un progetto di massima. Due i tratti: il primo fino a Sardagna, con partenza dall’ex Sit (che sarà scalo intermodale), fermata all’ex Italcementi (dove sorgerà il parcheggio d’attestamento) e arrivo a Sardagna. Il secondo tratto fino in quota.
Da Roma è arrivato il contributo di 37,5 milioni di euro per il primo tratto (considerato trasporto pubblico). L’idea originaria era quella di affidare ai privati, attraverso un project financing, il secondo tratto e le opere che lo rendessero economicamente sostenibile. Ma ad oggi non ci sono manifestazioni di interesse. Da qui l’iniziativa di Bisesti votata in aula, che impegna la giunta «ad individuare le risorse necessarie alla realizzazione del secondo lotto (Sardagna - Vason)».
È evidente che una simile mozione è stata presentata con la previa intesa politica con la giunta provinciale. Da qui la sensazione che a breve qualche novità potrebbe arrivare.
Sulla mozione, comunque, si è aperto il dibattito con la minoranza, e si è inserito (e vitato) un emendamento che prevede di fare uno studio paesaggistico, con connessi interventi di mitigazione per l’abitato di Sardagna. La mozione - dopo il voto in aula - prevede venga predisposto anche un piano di mobilità sostenibile.
Durissima, invece, la reazione del consigliere Filippo Degasperi di Onda: «Oggi, in un matrimonio quasi perfetto tra Centrodestra e Centrosinistra (si è smarcata, oltre a me,solo la consigliera Coppola), è stato votato di accollare al bilancio pubblico l'intero onere (almeno 120 milioni) per la realizzazione della futuribile funivia del Monte Bondone. A questa iniziativa dovevano provvedere gli imprenditori ma di imprenditori disponibili non se ne è presentato manco uno. Quindi, zac! Come da manuale, i costi a carico del pubblico e i profitti ai privati.
Andremo a curarci in funivia» chiude Degasperi, pubblicando una fotografia di una sala di attesa affollata di gente in attesa agli ambulatori del Crosina Sartori.