Trento / Il progetto

Trasporti, Gardolo si ribella: «Il Nordus non soddisfa i nostri bisogni»

La circoscrizione: il tracciato su rotaia non è centrale rispetto all'utenza e nemmeno per Lavis e Zambana; obbligherebbe al mantenimento di un servizio su gomma in via Bolzano e sull'asse Melta-Solteri, dove si trova la maggior parte dei residenti
BUS In servizio i mezzi elettrici dal centro verso nord
VIDEO Da Trento a Lavis si viaggia sul bus 100% elettrico

di Giacomo Poletti

TRENTO. Gardolo si "ribella" alle strategie di mobilità pubblica per la città e mette i puntini sulle i su un tema ritenuto "fondamentale" dal consiglio gardolese.

«Ad inizio legislatura avevamo fissato come temi centrali viabilità, mobilità e trasporto pubblico, stilando un elenco di questioni da risolvere.

Chiedevamo un incontro a tre fra Circoscrizione, Comune e Provincia», spiega un documento discusso nelle scorse sedute, frutto di ragionamenti nati già diversi mesi fa e poi condivisi fra i consiglieri di circoscrizione per la prima volta nero su bianco lo scorso mese, il 16 maggio.

«Solo attraverso un confronto si sarebbero potute sintonizzare le visioni dei tre livelli istituzionali».

Eppure questo incontro non c'è mai stato. Ma non solo: Gardolo ora teme che il Comune porti avanti una strategia dannosa per gli utenti del paese, complicando ancor più i difficili spostamenti est-ovest.

«Si vuole spostare il trasporto pubblico locale (sintetizzato con l'acronimo di TPL, ndr) dalla gomma alla rotaia mediante il cosiddetto Nordus, di fatto il raddoppio della ferrovia Trento-Marilleva.

Ma il tracciato non è centrale rispetto all'utenza della nostra Circoscrizione, e non lo è nemmeno per Lavis e Zambana; obbligherebbe al mantenimento di un servizio su gomma in via Bolzano e sull'asse Melta-Solteri, dove si trova la maggior parte dei residenti.

Anche il collegamento da Roncafort a Gardolo andrebbe mantenuto e allora, quali sarebbero i risparmi del Nordus?" affonda il consiglio, unanime nel pensiero e nel voto. Portare la ferrovia a due binari porterebbe altri problemi: "come la necessità di fare un nuovo sottopasso per raggiungere Roncafort, conseguente alla chiusura dei passaggi a livello di via Aeroporto e di via Palazzine; ridurrebbe da due a una le vie di attraversamento est-ovest concentrando il traffico sulla rotatoria di via Soprasasso (qualora venisse realizzata la nuova strada di collegamento con via Bepi Todesca, ndr)".

Il documento votato il 16 maggio ricorda che le soluzioni proposte dalla Circoscrizione fino ad oggi sono sempre state cassate dal Comune: "non se ne è più fatto nulla dell'interramento dei binari della FTM, che avrebbe consentito di passare a raso su via Aeroporto e in via Palazzine; nulla di fatto anche per la deviazione verso la zona residenziale e industriale di Spini sempre della FTM per proseguire poi verso sud con un progetto di trasporto leggero in sede propria, su gomma o su rotaia, più baricentrico fino a Mattarello.

Una soluzione simile dovrà essere fra l'altro obbligatoriamente sperimentata per due anni, quando la FTM verrà interrotta dai lavori del by-pass. Rimbalziamo sempre contro un muro di gomma e non abbiamo capito se il problema sia comunale o se invece sia legato ad imposizioni finanziarie della PAT".In definitiva, i gardoloti chiedono almeno a Sindaco e Giunta di "finanziare uno studio di fattibilità tecnico-economica che veda coinvolta anche la Circoscrizione.

L'obiettivo dovrà essere la valutazione di tutte le alternative possibili alla chiusura dei passaggi a livello di via Aeroporto e via Palazzine".

Un desiderio rinnovato a parole nei giorni scorsi da diversi consiglieri dell'emiciclo di Gardolo.

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