Trento / Il caso

Scuola «non a norma», alunni trasferiti: 5 classi della primaria di Ravina ospitati alle Savio in San Pio X

A settembre ottanta bambini saranno spostati, perché la parte più vecchia dell'edificio è risultato non più conforme ai requisiti antisismici. La comunicazione ai genitori degli studenti è arrivata soltanto venerdì scorso con un invito a un incontro pubblico, per spiegare la «riorganizzazione logistica»: garantito il trasporto gratuito

di Francesca Cristoforetti

TRENTO. Ottanta alunni della scuola elementare di Ravina a settembre saranno trasferiti alle Savio in San Pio X. Questo perché la parte più vecchia dell'edificio scolastico non risulta essere a norma «non essendo più conforme ai requisiti sismici» dopo alcune verifiche che erano state condotte già a fine marzo scorso.

La comunicazione ai genitori degli studenti è arrivata soltanto venerdì scorso con un invito a un incontro pubblico - che si è tenuto lunedì sera alla sala Demattè di Ravina - per spiegare la «riorganizzazione logistica» che ne sarebbe conseguita.

L'edificio non a norma. A risultare non idonea allo svolgimento delle lezioni la parte più datata della scuola primaria dell'Istituto comprensivo Trento 3, a seguito di alcuni controlli dei tecnici del Comune di Trento, «i primi avvenuti sotto il periodo di Pasqua - come ha dichiarato la presidente della Circoscrizione Ravina-Romagnano Maria Camilla Giuliani - finalizzati a dei lavori di ristrutturazione per il rifacimento dell'impianto di efficientamento energetico, gli infissi e il cappotto».

Interventi che, in programma nel corso della pausa estiva, non hanno mai preso il via. Per questo l'amministrazione comunale, d'intesa con la dirigente scolastica Lina Broch e con il dipartimento Istruzione della Provincia, ha disposto la chiusura per il prossimo anno scolastico di un'ala dell'edificio. Cinque le classi che saranno trasferite al secondo piano della scuola primaria Savio, appartenente allo stesso istituto comprensivo: le due terze, le due quarte e la quinta classe.

Le due prime e le due seconde rimarranno nella parte nuova della scuola di Ravina che «è perfettamente a norma», come scritto in una nota del Comune.

A detta dell'assessora alla cultura Elisabetta Bozzarelli l'ufficialità rispetto alle criticità presentate dalla struttura scolastica è arrivata sul tavolo degli uffici comunali soltanto pochi giorni prima di Ferragosto. Tempo nel quale insieme alla Provincia, si è cercato di dare delle soluzioni «per evitare di inficiare sulla routine delle famiglie».

La riorganizzazione. Gli 80 bambini che cambieranno sede «saranno portati e riaccompagnati a Ravina da un pulmino dedicato gratuito per le famiglie - si legge in una nota dell'amministrazione comunale, diramata poche ore prima dell'incontro con i genitori - Non cambierà l'orario scolastico (che andrà come di consueto dalle 8 alle 16), con il punto d'incontro mattutino alle ore 7.30 alla scuola di Ravina e il punto di ritiro pomeridiano alle 16.30, sempre alla primaria di Ravina. L'anticipo e posticipo dell'orario saranno garantiti a tutti bambini frequentanti la scuola in modo da facilitare l'organizzazione familiare. Nel caso di pomeriggi facoltativi i bambini che non frequentano le lezioni avranno il trasporto di rientro».

Ancora non è dato sapere quale sarà la durata dell'intervento per rendere a norma l'edificio, ma stando alle prime informazioni potrebbe durare «ben più di un anno»: gli uffici comunali sono «già al lavoro per il progetto del nuovo edificio» con l'obiettivo di «restituire la scuola alla comunità nel più breve tempo possibile».

Il piano è stato predisposto grazie alla collaborazione tra la scuola, la Provincia e il Comune per poter «garantire sia la completa sicurezza degli immobili sia la continuità didattica in un ambiente formativo caratterizzato dagli alti standard qualitativi - educativi e strutturali - delle scuole trentine», ha detto Bozzarelli.

«Abbiamo valutato diverse ipotesi anche a Ravina, ma nessuna struttura era adeguata - ha aggiunto la presidente Giuliani - Abbiamo voluto assicurare, oltre alla sicurezza, un luogo idoneo all'apprendimento e alla formazione degli alunni. Questa è stata la scelta giusta».

Il trasporto. Punto cruciale della questione il trasporto dei bambini che verrà affidato a una ditta privata. Ad occuparsi di questo è stato il Servizio trasporti della Provincia attraverso un'apposita gara «per garantire anche l'anticipo e il posticipo, senza gravare sulle famiglie», ha specificato la vicepresidente e assessora provinciale all'Istruzione, Francesca Gerosa.

«Appena il Comune ci ha informati come Dipartimento ci siamo immediatamente attivati per dare il nostro supporto - ha dichiarato - Le famiglie devono essere messe al centro, per questo abbiamo cercato una strada percorribile da tutti: alle Savio abbiamo trovato gli spazi adeguati. Saranno tante le corse durante la giornata: abbiamo lavorato nell'urgenza perché l'anno scolastico non subisse alcun ritardo».

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