Sardagna e la futura funivia Trento-Bondone: confronto aperto
L’assessore Ezio Facchin: il progetto della funivia non divide il Comune e la Circoscrizione, li vede lavorare insieme e il tema più delicato è l’inserimento paesaggistico. «Oltre alla semplice stazione di salita e discesa, dobbiamo capire che funzioni si possono inserire»
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TRENTO. Il progetto della funivia non divide il Comune e la Circoscrizione di Sardagna. Al massimo, li vede lavorare insieme. Questo, in sintesi, rivendica l’assessore Ezio Facchin, che pensando al progetto dell’impianto ricorda la collaborazione soprattutto rispetto al tema più delicato: l’inserimento paesaggistico. Perché è chiaro che quello sarà uno dei temi di discussione.
La questione riguarda il progetto di funivia Trento Bondone, nel tratto tra la città e Sardagna. Abbiamo ricordato che la Circoscrizione avrebbe voluto la stazione d’arrivo sulla cava ex Italcementi.
Facchin esclude questa ipotesi con una battuta: «Ho letto oggi che di funivia si parlava cento anni fa. Ecco, se vogliamo essere qui tra 100 anni a parlarne ancora, immaginiamo di farla all’ex cava».
Torna serio e spiega che il problema è prima di tutto tecnico: «Sia dal punto di vista normativo che dal punto di vista tecnico è impossibile immaginare la stazione di arrivo all’ex cava. Ipotizzare qualcosa di diverso è creare ad hoc agitazione nelle persone. Ma ricordo che il progetto non è del Comune, è della Provincia».
Il riferimento è al consigliere Filippo Degasperi, che in un’interrogazione ha evidenziato come il Comune non ha difeso la posizione della Circoscrizione, sul tema.
Facchin prosegue: «Con la Circoscrizione comunque si sta lavorando da tempo e bene. Perché la cosa più importante è studiare il miglior inserimento paesaggistico possibile. Siamo impegnati per costruire l’interpretazione del progetto che garantisca la valorizzazione dell’intero ambito. Non è così semplice». Uno degli aspetti da valutare, secondo Facchin, è capire quali sono le funzioni che dovrebbe svolgere l’impianto:
«Oltre alla semplice stazione di salita e discesa, dobbiamo capire che funzioni si possono inserire. E nel medesimo contesto, occorre ridare una centralità all’attuale busa degli orsi, serve creare questo tipo di percorsi. Perché il tema delle promenade andrà affrontato, in questa città, anche su Sardagna».
Infine, uno degli aspetti in fase di studio a palazzo Thun, è capire che futuro avrà la mobilità da e per il Bondone, oltre la funivia. «Lo abbiamo chiarito già, due sono le priorità: adottare ogni misura affinché l’impianto abbia il miglior inserimento paesaggistico e che il sistema Bondone tutto sia sostenibile. Quindi immaginare anche la possibilità di servizi pubblici a basso impatto ambientale è uno degli aspetti da sviluppare».