A piedi da Camparta di Meano alla "diga" austroungarica sull'Avisio
L’antica strada di villa Oss Mazzurana, interrotta negli anni Settanta cave di porfido, torna accessibile a tutti in sinistra Avisio
TRENTO. È pronto e percorribile il nuovo percorso che collega l’abitato di San Lazzaro (sponda trentina dell’Avisio) con la serra di San Giorgio (la diga austroungarica a monte di Lavis). Un cammino facilmente percorribile che ha anche spunti di valenza culturale e ambientale. La passeggiata – di quasi 2 chilometri e mezzo - si snoda in un primo tratto attraverso i vigneti di Camparta bassa e media per poi proseguire interamente nel bosco che tuttavia permette di incontrare suggestivi punti panoramici.
Il percorso individuato si colloca in sponda sinistra dell’Avisio, attraversa i casolari e i masi di Camparta Bassa e Camparta Media, oltre naturalmente all’abitato di San Lazzaro. Proprio da qui è possibile iniziare l’itinerario percorrendo salita Perugini fino a incrociare via di Camparta bassa. Si percorre un breve tratto della via, asfaltata, fino al termine dove parte la vecchia strada comunale, attualmente dismessa, che conduce direttamente a Camparta media.
Il percorso più interessante è il tratto che da Camparta Media conduce alla serra di San Giorgio. Si tratta del reticolo stradale a corredo del parco del compendio di Villa Oss Mazzurana a Camparta alta, sorretto in alcuni punti da possenti murature in pietrame e che permette di aggirare l’intero Dosso delle Cargadore. Questa viabilità era stata interrotta e distrutta con l’avviamento dell’attività estrattiva delle vicine cave di porfido, ma rimangono preziosi e affascinanti tratti che sono stati attrezzati e valorizzati. Da Maso grande, presso Camparta media è possibile percorrere un lungo tratto di questa strada fino al vecchio tracciato stradale a valle per poi scendere con un sentiero alla Serra di San Giorgio.
L’opera è costata 174 mila euro circa (97 mila circa del Comune di Trento e 76 mila circa della Pat): una quota parte della spesa del Comune di Trento è stata coperta dal finanziamento tramite "progetto Avisio".
I lavori sono stati eseguiti dall’impresa Betta di Ville di Fiemme e dalle ditte coinvolte nel servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale della Pat: il Consorzio Lavoro Ambiente con le proprie consorziate, la Cooperativa Lavoro Brione Società Cooperativa, la Promovanoi Società Cooperativa, la Arco Pegaso Società Cooperativa, la Avec società cooperativa. Ha partecipato anche l’Intervento 3.3.D del Comune di Trento.
La progettazione esecutiva è stata eseguita dall’architetto Giuseppe Gorfer e da Alberto Pisoni del Servizio Gestione Strade e Parchi. La direzione lavori è stata eseguita da: Paolo Eccher e Alberto Pisoni del Servizio Gestione strade e parchi e da Fabrizio Fronza, Giuliano Rizzi e Loris Chiarani del Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale (Sova) della Provincia Autonoma di Trento. Il direttore di cantiere per il Consorzio lavoro ambiente è stata Emanuela Nave.
Si ringraziano inoltre per la collaborazione: Frantumazione Porfidi 2000, l’Ecomuseo Argentario, la Società Agricola Tenuta Lunelli e il Comune di Lavis.
L’opera consolida il legame di collaborazione tra il servizio Gestione strade e parchi del Comune di Trento e il Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale (Sova) della Provincia autonoma di Trento.
Ogni anno inoltre il servizio Gestione strade e parchi riceve il supporto nella manutenzione del verde da parte delle squadre 3.3.D. ovvero dei progetti occupazionali in lavori socialmente utili per persone disoccupate e per il recupero sociale di persone deboli: il loro lavoro contribuisce alla cura del verde, al restauro degli arredi ed alla realizzazione di piccoli interventi di manutenzione sul territorio.