Giustizia / Decisione

Cinema Roma, stop all'abbattimento, il Tar dà ragione a Lazzeri e la sala per il momento non si sfratta

Prima di entrare nel merito della decisione, il tribunale sospende i termini: nuovo capitolo della lunga battaglia legale fra la Filmax di Lazzeri e il padrone Zanotelli

di Patrizia Todesco

TRENTO. Il Tar di Trento ha accolto la richiesta della famiglia Lazzeri che aveva chiesto la sospensione cautelare del permesso di costruire ottenuto dalla proprietà della struttura, la Roma sas della famiglia Zanotelli.

Per il momento, almeno fino al pronunciamento di merito, il cinema di Corso 3 novembre è salvo. Stop ai lavori.

Per i giudici, visti i rilievi sollevati nel ricorso, occorre mantenere lo stato dei luoghi almeno fino al pronunciamento dell’udienza di merito fissata per il 3 aprile. Secondo la difesa della famiglia Lazzeri l’intervento di demolizione e di ricostruzione dell’edificio che ospita il cinema Roma presenterebbe «gravissime criticità».

Nel ricorso per la sospensione cautelare si parla di volumi abusivi, vie di fuga non presenti e utilizzo senza titolo di parte comune di un altro edificio: i rilievi sono contenuti nella relazione tecnica commissionata agli ingegneri Gastainer, Scandiuzzi e Montagni dalla famiglia Lazzeri (Filmax srl). I progetto (12 appartamenti e un ampio parcheggio interrato) non comprende la sala cinema, che - nelle intenzioni dei proprietari dei muri - verrà abbattuta.

Per la Filmax c’è lo sfratto, ma la battaglia legale che la famiglia Lazzeri sta portando avanti sta facendo slittare i termini. La famiglia Lazzeri, affiancata dall’avvocato Giovanni Grillo del foro di Milano e dall’avvocato Andrea Manca del foro di Trento, aveva presentato a inizio novembre il nuovo ricorso davanti al Tar sostenendo che il progetto immobiliare non rispetta le norme vigenti e che tra le «gravissime criticità» dell’intervento ci sarebbero anche impattanti conseguenze sulla viabilità, ad esempio le interferenze tra percorso pedonale e percorso veicolare in corso Tre novembre, ma anche la difficile accessibilità ai box dovuta a ridotti spazi di manovra. Viene inoltre ritenuto «illegittimo» il parere favorevole del Servizio antincendi.

La battaglia giudiziaria tra la società Roma S.a.s. di Corrado Zanotelli e C. e la famiglia Lazzeri era iniziata nel settembre 2023 quando la prima aveva disdetto il contratto e chiesto la riconsegna dei locali. Il primo pronunciamento del giudice civile aveva dato ragione alla società Roma e con un’ordinanza aveva disposto il rilascio dei locali entro la fine di ottobre dello scorso anno.

Tra ricorsi e pronunciamenti si arrivati all’ultimo provvedimento notificato dall’ufficiale giudiziario alla Filmax che fissava il termine ultimo per lasciare l’immobile al 24 gennaio 2025. Nello stesso tempo, a febbraio 2025, è stata fissata avanti al Tribunale di Trento l’udienza di merito del giudizio di cognizione conseguente al procedimento di opposizione allo sfratto, ove il giudice è chiamato ad esprimersi sulla natura del contratto tra le parti. Ma non è finita qui.

Pende davanti al Tar un altro ricorso, sempre presentato da Filmax, per chiedere che sia riconosciuta la tutela dell’attività culturale del cinema teatro Roma, tutela negata dalla Soprintendenza provinciale per i beni e le attività culturali (l’udienza sarà a metà dicembre). Intanto, in attesa di giudizi definitivi, le proiezioni continuano. 

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