Emarginati / Chiesa

Trento, il Natale della parrocchia di Sant'Antonio in Boghera, con la cancellata anti-degrado

In Oratorio per lo scambio di auguri, stavolta «al sicuro». Ma la barriera non allontana i senza tetto: «Lo sapevamo, ma il percorso per salvarli va avanti»

TRENTO. La cancellata della discordia, quella che protegge l'area tra la chiesa di Sant'Antonio in Bolghera e i locali dell'oratorio, quest'anno ha finalmente permesso uno sereno scambio di auguri tra i parrocchiani e gli abitanti del rione, tra panettone e vin brulè. «La decisione di costruire questa recinzione - ammette il presidente della circoscrizione Oltrefersina Errico di Pippo - è stata una scelta estremamente sofferta e difficile, ma per certi versi necessaria. In questa maniera le persone hanno potuto riappropriarsi degli spazi dell'unica piazza della Bolghera e viverli in maniera tranquilla e serena».

Quella del disagio legato al piazzale Beato Mario Borzaga è una problematica che risale a diversi anni fa: lungo i muri della chiesa e anche davanti all'entrata dell'oratorio si erano accampati alcuni senzatetto che con il tempo hanno imparato a considerare quella zona casa loro. «Sono due o tre, e a volte qualcuno in più - spiega Di Pippo - persone disperate che hanno bisogno di aiuto, e verso le quali abbiamo provato ad attivare diverse soluzioni; si tratta di casi ben noti ai servizi sociali. Queste persone avrebbero anche diritto ad un posto letto, a patto però che prendano le distanze dall'abuso di alcol, ma finora questo non è stato possibile se non nel caso di un uomo che ha seguito un corso ed è riuscito a trovare un lavoro e ad allontanarsi».

«Ad essere sinceri - riprende il presidente - i problemi nascono nella maggior parte dei casi tra di loro, ma poi la situazione diventa pesante per tutti, quando si sviluppa una certa aggressività. Bisogna stare molto attenti proprio a questo, che non si inneschi un circolo per cui meno gente frequenta l'oratorio e l'area diventa ancora più abbandonata. È importante che i bambini e i ragazzi tengano vivi questi spazi».

La cancellata, che è costata alla parrocchia ben 20mila euro, aveva attirato l'attenzione anche strumentale della tv nazionale che a novembre scorso aveva mandato in onda un servizio per il programma "Diritto e rovescio" di Rete4. In quell'occasione il parroco don Severino Vareschi aveva spiegato che si erano fatti molti tentativi «per alleggerire la situazione di degrado che si andava creando rispetto al decoro, la sicurezza, la pulizia». E anche il presidente della circoscrizione racconta che prima della cancellata si era cercato un compromesso, posizionando «un wc chimico», cercando di limitare la presenza «solamente durante la notte» e cercando di coinvolgere i senzatetto a dei «percorsi di avvicinamento al lavoro», ma senza ottenere alcun risultato.

Agli attacchi al parroco, accusato di alzare barriere contro i disperati, aveva risposto anche il coordinamento dei gruppi caritativi delle parrocchie, che esprimendo solidarietà a don Vareschi sottolineavano come la cancellata fosse solo «una tappa», un «compromesso temporaneo che non impedisce di guardare avanti».

Questo rispecchia dunque la situazione attuale, un problema che da qualsiasi parte lo si guardi non offre una soluzione facile: «Lo sapevamo che la cancellata non avrebbe risolto - ammette Di Pippo - ma c'era la necessità di trovare un modo per poter usufruire di questi spazi in tranquillità. Siamo consapevoli che è una decisione sofferta ma secondo noi necessaria».


 


 

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