Lutto / Personaggi

Trento, alla Biblioteca comunale l'omaggio a Francescotti con i suoi libri in mostra

In via Roma, al secondo piano, anche una piccola sezione di volumi non ammessi al prestito, con copie uniche, documenti e dattiloscritti del poeta e autore

TRENTO. La Biblioteca comunale di Trento rende omaggio a Renzo Francescotti, l’autore trentino recentemente scomparso, con una piccola mostra bibliografica dei suoi libri e delle pubblicazioni da lui curate. Tra le opere esposte, anche 25 testi non ammessi al prestito, tra cui copioni teatrali dattiloscritti e materiali presenti in unica copia.

L'esposizione si può visitare gratuitamente fino a venerdì 7 febbraio, accedendo al secondo piano della sede centrale di via Roma, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30.

Renzo Francescotti, nato a Cles il 22 settembre 1938 e deceduto a Trento lo scorso 9 gennaio, è stato un poeta e scrittore che ha saputo confrontarsi con generi letterari anche molto diversi tra loro. La sua produzione spazia attraverso la poesia in dialetto e in italiano, la narrativa, la saggistica storica, letteraria e artistica, il teatro e il giornalismo.

Nel febbraio del 1968, con un gruppo di studenti dell'istituto “Tambosi” di Trento, ha fondato il Gruppo Interpretativo Giovanile, poi intitolato a Pablo Neruda nel 1972, all'indomani della morte del grande poeta sudamericano del quale il Gruppo aveva recitato i versi sin dal 1969.

Il Gruppo “Neruda” ha al suo attivo circa 700 letture, recital e soprattutto spettacoli di poesia, musica, canto, pittura messi in scena in Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e all'estero, in Ungheria, Germania e Francia. I testi degli spettacoli, in italiano ma più spesso in dialetto, sono opera di Renzo Francescotti, tratti dalle sue raccolte di poesia e dai suoi poemetti.

A 26 anni, nel 1966, Francescotti pubblica a Torino Il Battaglione Gherlenda, romanzo storico sulla resistenza trentina, preceduto l'anno prima dal saggio La Resistenza nel Tesino, suo primo romanzo e primo di una serie di sei testi ambientati tra le due Guerre mondiali. Sono opere che dal Trentino si allargano in altre regioni e all'estero, in cui i temi sociali e storici, anticipati in saggi storici precedenti, sono raccontati in un personale tono epico-lirico.

Il suo capolavoro in dialetto è considerato Lóvi solagni - Lupi solitari, un poema di 350 pagine che unifica cinque poemetti. Il testo è introdotto da un saggio del poeta e saggista piemontese Tavo Burat, che afferma «Con questo poema, portato avanti caparbiamente per l'arco di dodici anni, Renzo Francescotti ha dato al Trentino la più esemplare opera della sua letteratura dialettale, oltre che un poema che ha ben pochi esempi analoghi in campo nazionale».

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