Marcia ambientalista contro lo sfruttamento del Bondone, il Comune replica: va tutto bene
Una nota piccata e dettagliata di palazzo Thun: ampliamento delle aree sciabili, funivia, bacino di innevamento, ecco la risposta
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TRENTO. Non è piaciuta al sindaco Ianeselli ed alla sua giunta la proclamazione di una «marcia contro lo sfruttamento” del Monte Bondone, indetta da 22 associazioni ambientaliste, che si terrà domenica 9 febbraio dalle Viote a Vason. E alla quale replica palazzo Thun in tono piccato.
«Non appartiene a quest’Amministrazione comunale “la logica di sfruttamento delle nostre montagne” contro cui manifesteranno svariate associazioni ecologiste domenica 9 febbraio. I provvedimenti e la pianificazione che in questi ultimi anni hanno impegnato la Giunta e il Consiglio comunale – dal Paesc al Piano urbano della mobilità sostenibile, dal Piano del verde alla Carta del paesaggio – testimoniano anzi la volontà di intervenire con tutte le azioni di competenza per ridurre le emissioni e rallentare il cambiamento climatico, oltre che per favorire l’adattamento e mitigarne le conseguenze».
Poi il Comune fa la lista della spesa.
Bacino alle Viote. Riguardo al bacino artificiale sul Monte Bondone, l’Amministrazione comunale ha deciso che la valutazione riguardo all’eventuale localizzazione dovrà essere fatta alla luce dei risultati dello studio di ricerca affidato all’università, all’interno del progetto Unicittà, e al Muse, ente che ben conosce il territorio avendo una sede in loco e che vanta un’esperienza in campo ambientale di assoluta eccellenza. A indagine conclusa, dati alla mano, sarà possibile valutare la possibile localizzazione del bacino sia in base all’impatto dell’opera sull’ecosistema montano, sia considerando gli scenari climatici dei prossimi decenni.
Aree sciabili. I manifestanti denunciano l’ampliamento delle aree sciabili. «La variante tecnica da poco adottata in prima istanza ha tra i suoi obiettivi l’adeguamento del Piano regolatore generale del Comune di Trento al Piano urbanistico provinciale. Avendo valenza di Piano territoriale della Comunità (Ptc), il Prg del Comune di Trento ha dovuto allineare la definizione del concetto di “aree sciabili” a quella dettata dal Pup. Infatti nel vecchio Prg la definizione di “Aree sciabili” corrispondeva alle piste da sci vere e proprie, mentre per il Pup il tematismo “aree sciabili” comprende un perimetro più esteso rispetto alle piste da sci che include il sistema “piste e impianti”, ovvero le aree strettamente funzionali alle attività invernali. Dalle aree sciabili sono comunque escluse zone di valenza naturalistica come le Viote.
Tuttavia, all’interno dell’area sciabile mutuata dal Pup si mantiene la destinazione urbanistica prevista dal Prg. Dunque le aree a bosco o a pascolo, le aree destinate a infrastrutture, viabilità o a insediamenti sono disciplinate dalle disposizioni della zona in cui ricadono.
Alla luce di tutto ciò, non risulta corretto affermare che ci sia stato “un incremento delle aree sciabili del Bondone dagli attuali 87 ettari a ben 283 ettari”, perché le vecchie “piste da sci” e le attuali “aree sciabili” mutuate dal Pup sono due concetti del tutto differenti tra loro. Non si configura neppure un aumento delle “possibilità di realizzazione di quella molteplicità di attrezzature e funzioni che potranno essere insediate”. Infatti la nuova rappresentazione grafica delle aree sciabili del Pup, di fatto, non amplia la possibilità di realizzare gli interventi, limitandosi a confermare quelli già ammessi dalle norme provinciali in quanto opere di infrastrutturazione del territorio (si tratta, secondo il Regolamento urbanistico edilizio provinciale, delle infrastrutture strettamente connesse agli sport invernali). Rimangono esclusi, ora come in passato, le attrezzature e le funzioni specifiche quali ad esempio chioschi, ski bar, nuovi locali per ristorazione o ricettivi, manufatti destinati a scuole di sci, promozione turistica, ecc, per i quali rimane ferma la necessità di ricorrere a procedura di deroga urbanistica».
Tutti gli interventi ammessi nelle aree sciabili del Pup «prevedono il coinvolgimento della Commissione di coordinamento provinciale che si esprime sotto il profilo tecnico, paesaggistico, ambientale, e urbanistico, rilasciando le relative autorizzazioni».
Grande impianto: «Il sistema di trasporto pubblico e collettivo che collegherà l’Hub intermodale nell’area ex Sit, la Destra Adige, Sardagna, Vaneze e Vason non sarà a servizio solo dello sci, ma di una montagna da vivere in tutte le stagioni in modo sostenibile. Il nuovo modo di avvicinarsi al monte Bondone, che sarà più rapido ed ecologico, consentirà in primis ai residenti, ma anche ai turisti, di frequentare più spesso la montagna. Questa connessione renderà possibile anche l’aumento della residenza sul monte Bondone e dunque un presidio antropico tale da rendere la montagna non più solo un luogo per visite mordi e fuggi, non più solo una meta turistica, ma una località che sarà dotata di servizi e potrà riqualificare il proprio patrimonio edilizio.»