Trento / Il tema

Meano, a breve sul territorio spunteranno due nuove antenne

Una sarà installata a Valcalda, l’altra nei campi tra Vigo e Gazzadina, la circoscrizione chiede al Comune di individuare luoghi di installazione diversi, per ridurre l'impatto sul paesaggio e sulla cittadinanza. Lunedì prossimo consiglio straordinario sul tema e il 24 febbraio assemblea pubblica, chiesta la presenza anche della Provincia

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di Nicola Maschio

TRENTO - Sul territorio circoscrizionale di Meano arriveranno due antenne telefoniche, sulla falsariga di quella installata a Montevaccino. Vicenda, quest'ultima, che ha generato non poche polemiche tra ricorsi ed assemblee pubbliche e con i residenti del luogo che, in larga parte, hanno manifestato - anche in modo forte e deciso - la loro contrarietà all'installazione. E non è da escludere che ora a Meano e dintorni possa verificarsi lo stesso processo.

La discussione è avvenuta durante il consiglio della circoscrizione lo scorso 10 febbraio, alla presenza tra l'altro di un numeroso pubblico. Sinonimo, ha sottolineato la presidente Giulia Bortolotti, della preoccupazione sull'argomento. Le antenne, come anticipato, saranno due e verranno verosimilmente collocate nella zona Valcalda sopra Cortesano e verso Montevaccino (nei pressi del centro abitato) e nelle campagne tra Vigo Meano e Gazzadina.

E le tempistiche dovrebbero essere brevi, dato che l'azienda installatrice vorrebbe concludere il tutto entro il prossimo mese di giugno, quando scadranno i fondi messi del Pnrr.Il condizionale, tuttavia, è d'obbligo. Non tanto perché sia in dubbio l'installazione - già in passato infatti è stato spiegato, dal nostro giornale ma anche da tecnici e rappresentanti delle istituzioni, che la normativa di riferimento prevede la possibilità di installare le antenne laddove siano necessarie per la copertura del servizio e che sul territorio comunale sono già alcune centinaia quelle presenti - ma per via del fatto che la circoscrizione di Meano, confrontandosi direttamente con l'assessora comunale Monica Baggia, ha sollecitato due questioni: da una parte la richiesta che vengano trovati luoghi di installazione diversi da quelli individuati, in modo che impattino meno possibile sul paesaggio e anche sulla cittadinanza stessa; dall'altra, che l'amministrazione possa mappare le cosiddette "zone sensibili" in modo da impedire che, anche in futuro, l'azienda telefonica si muova verso collocazioni tutt'altro che condivise dai residenti.

«Sappiamo che il tema è al di sopra della competenze diretta del Comune di Trento, ma quest'ultimo può ugualmente muoversi per tutelare quanto più possibile cittadini e paesaggio - ha aggiunto Bortolotti. - Auspichiamo che possa farsi promotore, verso la Provincia e verso l'azienda stessa, delle perplessità e soprattutto delle preoccupazioni dei cittadini. Posso segnalare un grande scoraggiamento nella cittadinanza: c'è la sensazione di trovarsi davanti ad un fatto compiuto, senza possibilità di replica.

Il Comune, inoltre, potrebbe inserire nel regolamento edilizio indicazioni precise su questa tematica».Due saranno quindi le giornate cruciali nelle prossime settimane. Lunedì 17 febbraio, momento durante il quale la circoscrizione di Meano, che quella sera si riunirà in un consiglio straordinario, discuterà sulle possibili zone alternative dove potrebbe avvenire l'installazione delle antenne, con alcune proposte già avanzate dal Comune. Poi, con tutta probabilità, il 24 febbraio si terrà un'assemblea pubblica, momento chiave di confronto e dibattito considerato quanto già accaduto a Montevaccino.

«Dopo quest'ultimo caso abbiamo sollecitato azienda e Provincia per sapere con anticipo eventuali altre installazioni: in questo modo, abbiamo potuto avviare un confronto con il territorio di Meano, fornendo loro già alcune possibili collocazioni alternative - ha concluso l'assessora Baggia. - Ci aspettiamo però ora che anche la Provincia partecipi al dibattito. Da parte nostra, verificheremo anche la presenza di terreni di proprietà comunale da proporre come sedi delle antenne, per limitare il più possibile l'impatto sul contesto circostante».

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