Chi sfiderà Ianeselli? Il centrodestra nazionale non decide e dice a Trento: o Goio o Gerosa
Dopo il no di Bisesti, dopo che il Patt si è defilato, a 20 giorni dalla scadenza del deposito delle liste il centrodestra del capoluogo rimane in alto mare
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TRENTO. Il tavolo nazionale del centrodestra ha lasciato sul piatto due nomi tra cui scegliere per la sfida al sindaco di centrosinistra di Trento, Franco Ianeselli. Entrambi fanno capo a Fratelli d'Italia. Un nome è quello dell'imprenditrice Ilaria Goio, espressione della società civile e proposta ormai un mese fa dai meloniani agli alleati come possibile candidata trasversale, espressione della società civile e non targata politicamente. In alternativa, c'è quello della vicepresidente della Provincia, Francesca Gerosa, che è stata la più votata a Trento con 839 preferenze alle ultime elezioni provinciali, e non potrebbe dire no.
I vertici nazionali di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia hanno infatti concordato ieri che spetti al partito di Giorgia Meloni esprimere la proposta sul capoluogo trentino, anche perché due anni fa per la presidenza della Provincia alla fine FdI accettò la ricandidatura di Fugatti e proprio Gerosa fece un passo indietro.
La Lega ha dunque rinunciato a rivendicare un proprio nome, anche perché l'unico papabile, il capogruppo provinciale Mirko Bisesti, ha già detto in tutte le salse di non essere disponibile, non avendo condiviso la gestione di questa partita sulla candidatura per Trento, e Matteo Salvini lo sa bene.
Il ritardo nella decisione, dovuto in particolare alle resistenze della Lega sulla proposta di Goio, ha prodotto però il fatto che il Patt, nel frattempo, si è sfilato, annunciando che farà una corsa solitaria con il suo candidato sindaco, infastidito in particolare proprio dal dover aspettare decisioni prese a livello nazionale e non al tavolo di coalizione trentino.
Per questo, la missione affidata dalla coalizione a Roma al coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Alessandro Urzì, è quella di cercare di recuperare il Patt offrendo alle Stelle alpine la possibilità di scegliere tra l'imprenditrice Goio, sulla quale per altro gli autonomisti non avevano espresso un giudizio negativo, ma si erano limitati a constatare che era poco conosciuta, o la "targata" Gerosa. L'obiettivo è quello di riuscire a ricomporre la coalizione provinciale, che comprende anche gli autonomisti.
Anche il segretario provinciale della Lega, Diego Binelli, dice che l'obiettivo ora è: «Tenere la coalizione unita nel suo complesso, Patt compreso».Ieri pomeriggio, dunque, è stata lanciata la proposta ai vertici provinciali del Patt e alla sezione cittadina, che lunedì aveva già preso la sua decisione, che era quella di correre da soli e ora dovrebbe tornare sui suoi passi per convergere sull'unico nome che potrebbe essere "commestibile" per gli autonomisti, che è quello di Ilaria Goio.
Qualora, invece, Fratelli d'Italia non riuscisse a riagganciare il Patt, l'alternativa tra Goio e Gerosa verrebbe offerta a chi resta in coalizione: quindi alla Lega, a Forza Italia, alla Civica di Gottardi e alla lista di Achille Spinelli.
La coalizione potrebbe riunirsi domani, perché si aspetta che il Patt decida se tornare sui suoi passi - e non è così facile - o andare dritto per la sua strada. Chi c'era alla riunione della sezione cittadina lunedì scorso dice che tra i più determinati per la corsa solitaria c'era l'ex leader di Progetto Trentino, Silvano Grisenti, che per altro già cinque anni fa aveva sostenuto con Si può fare una candidata (Silvia Zanetti) alternativa al centrodestra.
I vertici provinciali del Patt, a cominciare dal segretario Simone Marchiori, sarebbero invece per far prevalere l'unità della coalizione. Sia la Lista Spinelli che la Civica, che inizialmente avevano detto sì a Goio, a meno di un mese dal deposito delle liste potrebbero ritenere più forte la candidatura della vicepresidente Gerosa, che è senz'altro più conosciuta. Così come in casa Lega dove si sta valutando di intestare la sconfitta a Gerosa, anche in chiave 2028, benché la sua discesa in campo indubbiamente avrebbe l'effetto di trainare Fratelli d'Italia a discapito soprattutto della Lega.