Viabilità e sicurezza per i pedoni in via Venezia: le richieste della circoscrizione
Si propone di completare i marciapiedi e di migliorare l’illuminazione pubblica in corrispondenza degli attraversamenti. Viene sollecitato anche il ripristino delle pavimentazioni di pregio, che spesso non viene fatto, a seguito di lavori di scavo
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TRENTO - Maggiore attenzione a viabilità e pedonabilità, chiarezza sul ripristino delle pavimentazioni di pregio a seguito dei lavori di scavo e, guardando al futuro, l'impegno per il proseguo del patto di collaborazione per il giardino Duca d'Aosta. La circoscrizione San Giuseppe-Santa Chiara si è riunita lo scorso 18 marzo in quello che doveva essere l'ultimo consiglio, tuttavia se ne terrà un altro più avanti, anche se, come anticipato dal presidente Mariano Ferrari, ci sarà un solo punto all'ordine del giorno e tra l'altro di natura tecnica. Ma detto questo, la circoscrizione non ha perso l'occasione per sottolineare alcuni punti sui quali è necessario intervenire e dare delucidazioni. In primo luogo, viabilità e sicurezza.
A cominciare da via al Desert, nell'area in cui sorgerà il nuovo ospedale di Trento, rispetto alla quale la circoscrizione chiede che venga garantito un accesso sicuro e pratico non solo alle abitazioni, ma anche alle attività economiche e, ovviamente, alla clientela che intenda frequentarle. Una sollecitazione avanzata dalla Lega, poi rivista in Commissione lavori pubblici ed urbanistica, ma passata infine all'unanimità.
C'è poi il tema di via Venezia, rispetto alla quale la circoscrizione già in passato ha evidenziato le problematiche relativamente all'intenso traffico e quindi della pericolosità per chi la frequenta per via della mancanza di marciapiede in alcuni tratti della via, chiedendo recentemente (18 febbraio scorso) «di valutare uno studio di fattibilità per migliorare la sicurezza e in particolare per la realizzazione di un marciapiede laddove manca». Via Venezia infatti, prosegue la circoscrizione nel proprio documento, presenta altri aspetti di criticità: in particolare, «è stata introdotta una segnaletica stradale che impone ai veicoli in transito il limite dei 40 km/h, ma che raramente è rispettato», inoltre «è difficile il controllo delle contravvenzioni per via della conformazione della via» e vi sono «attraversamenti pedonali che non fungono da deterrente per il rispetto dei limiti di velocità».
Soluzioni? La circoscrizione suggerisce di «modificare la struttura della pavimentazione della strada in modo da creare un rialzamento, in particolare per evitare l'incremento di velocità nei tratti più rettilinei», ma anche «provvedere ad una differenziazione cromatica o prevedere dei pittogrammi con limite della velocità» ed inoltre di «migliorare l'illuminazione pubblica in corrispondenza degli attraversamenti pedonali o intensificare i controlli per il rispetto dei limiti di velocità da parte della polizia municipale».
Chiesta chiarezza poi in merito al ripristino della pavimentazione a seguito di lavori di scavo. «Assai raramente la pavimentazione pregiata è ripristinata da parte dei soggetti privati - ha evidenziato il presidente della Commissione urbanistica Alexander Schuster, - che provvedono per lo più semplicemente a coprire le aree di scavo con mero asfalto. Interventi che, lungi dall'essere provvisori, perdurano per anni. Ciò comporta che periodicamente, per evidenti esigenze estetiche e funzionali, il Comune debba farsi carico delle opere e spese di integrale ripavimentazione, accollandosi così spese che dovrebbero, invece, essere poste integralmente a carico del soggetto terzo che ha richiesto l'autorizzazione ai lavori».