A Pomarolo, festa alla chiesetta di Sant'Antonio

Molte persone domenica pomeriggio hanno raggiunto a piedi l’antica chiesa di Sant’Antonio, a metà strada tra Savignano e Pomarolo.
 
La chiesetta, già citata nel 1230, sorge su un’antica via di transito ed era punto di sosta per i pellegrini. Anche l’imperatore Federico III d’Asburgo passò di lì nel 1488, come testimonia un’iscrizione sul campanile. L’edificio venne poi trasformato in romitorio (l’ultimo eremita scomparve nel 1820). Tra le più suggestive della Vallagarina, la chiesetta gotico-romanica di Sant’Antonio è un luogo sospeso nel tempo.
 
La devozione dei pomarolesi verso il santo protettore degli animali non è mai mancata: S. Antonio era infatti molto caro alle famiglie contadine della zona che consideravano gli animali come una preziosa fonte di sussistenza e lavoro nei campi.
 
Anche domenica la cerimonia è stata molto partecipata: un’occasione per riunire la comunità. A conclusione della messa, allietata dai canti e dalle letture dei bambini, la famiglia dei Conti Bossi Fedrigotti, proprietaria del palazzo adiacente alla chiesa e dell’estesa tenuta viticola circostante, ha offerto, come da tradizione, grostoli e vim brulè a tutti i presenti.
 

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