Sirena di notte per scherzo Giù dal letto 2mila persone
Una notte, quella tra sabato e domenica, interrotta bruscamente dal suono della sirena. Non hanno certo dormito sonni tranquilli gli abitanti di Volano, svegliati di soprassalto dalla sirena di emergenza posizionata sul campanile della chiesa, in pieno centro abitato. Erano appena scoccate le due e mezza quando qualche buontempone ha pensato bene di raggiungere la chiesa e attivare l’allarme. Il suono assordante si è subito propagato in tutto il paese, buttando giù dal letto anche quei residenti con il sonno più pesante. Un’intera comunità, tra le due e le tremila persone costrette a svegliarsi di soprassalto.
Perché, come spiega il comandante del corpo dei Vigili del fuoco Volontari di Volano Massimo Ticò, non si è trattato di una semplice scampanellata, ma un fischio prolungato, della durata una decina di minuti, che ha destato improvvisamente tutti quanti. «Siamo stati immediatamente allertati - spiega Ticò - ma appena giunti sul posto abbiamo capito che si trattava di un falso allarme, un dispetto che ha procurato inutile apprensione e disturbo. Abbiamo così disinserito il pulsante di attivazione della sirena che era rimasto incastrato, e la situazione è tornata alla normalità». Il tipico «Al lupo, al lupo», insomma, che causa allarme immotivato.
«Ieri mattina ho sentito anche il parroco don Cosma che ha confermato l’ipotesi della bravata - afferma la sindaca Maria Alessandra Furlini -. Si è trattato dell’ennesimo scherzo di cattivo gusto, una fastidiosa burla di alcuni ragazzi che hanno individuato dove si trova il pulsante, peraltro facilmente raggiungibile, e ogni tanto si divertono ad attivarlo. Non è la prima volta che succede, solo che la scorsa notte gli artefici dello scherzo sono scappati via, lasciando inserito l’interruttore che, inceppato, ha continuato imperterrito a urlare per parecchi minuti».
La sirena, installata negli anni ’40 sul campanile della chiesa parrocchiale, inizialmente veniva attivata per avvertire i contadini in caso di gelate primaverili. In seguito, e fino agli anni Novanta, fu utilizzata per allertare le squadre dei Vigili del fuoco in caso di incendi o calamità.
Oggi il dispositivo è stato reinserito nel nuovo Piano di protezione civile adottato recentemente dal Comune.