La «App» che aiuta le famiglie Ogni gettone vale un favore

E' nata a Villa dall'idea di una mamma, Raimonda Marzani

Immaginate di avere un’applicazione sul telefonino da poter consultare ogni volta che si ha bisogno di «scroccare» un piacere agli amici ma anche per mettersi a disposizione degli altri. Un passaggio per andare insieme a quell’incontro, qualche ora da baby-sitter, il tagliaerba in prestito per un pomeriggio. Al posto dell’ennesimo gruppo Whatsapp e dello scambio di messaggi ecco la «app» che mette al centro la logica della condivisione di quello che già c’è. Sharing economy se vogliamo usare un termine moderno, ossia «consumo collaborativo», un modello economico che si basa sulle pratiche di scambio e condivisione di beni materiali, servizi o conoscenze.

Cosa c’entra questo strumento innovativo con la Vallagarina è presto detto: l’idea è di Raimonda Marzani, che prima di diventare mamma per tre volte si è laureata in matematica all’Università di Trento ed ha lavorato nell’ambito delle politiche per la sostenibilità energetica. Abita con la sua famiglia a Villa Lagarina ed è qui che ha sperimentato sul campo la necessità di uno strumento che faciliti i rapporti tra le famiglie in tutti quelli che sono gli «scambi» di favori per poter ottimizzare il tempo e le risorse di tutti. «Qui a Villa Lagarina, soprattutto nell’ambito dell’asilo, c’è molta relazione tra i genitori e, anche attraverso il Centro famiglie, mi sono appassaionata ai temi che riguardano questa rete» racconta ripercorrendo la sua esperienza personale. «I bimbi partecipano a molte attività comuni anche fuori dalla scuola e tra genitori ci alterniamo nell’accompagnarli, coordinandoci con i gruppi Whatsapp. Ci sono delle volte in cui va tutto a meraviglia, altre in cui si fa confusione o magari ci si fa scrupolo a chiedere un piacere agli altri. A porre un freno, spesso, è il fatto che non è possibile ricambiare lo stesso favore, che però in fin dei conti all’altro non costa nulla».

È nata così «BenApp», dove ben sta per benessere. «L’obiettivo è che la app diventi un moltiplicatore di benessere per le famiglie che ne usufruiscono», spiega Raimonda Marzani. «C’è un’unità di misura, il gettone, che corrisponde ad un piacere. Che non deve per forza essere “ripagato” con la stessa moneta. Se io ad esempio accompagno i bimbi a ginnastica, una sera posso aver bisogno di qualcuno mi faccia da baby-sitter». Il costo, che non è stato ancora definito, sarà un piccolo canone annuo per ciascuna famiglia. A fronte di questo, registrandosi, si possono creare i gruppi degli amici che condividono un calendario. «Allo stesso modo possono usarlo anche le associazioni: con la app possono proporre le loro attività e magari chiedere la collaborazione delle famiglie».

Gli esempi concreti sono tanti e diversi. Il Comune, tanto per citarne uno, organizzando la festa del riuso e prevedendo uno scambio di vestitini usati può chiedere che qualche genitore si presti a intrattenere i bimbi durante questa attività. Oppure, sempre l’amministrazione, potrebbe far entrare gratuitamente al cineforum i figli di quelle famiglie che hanno accomulato dei crediti offrendo altro tipo di servizi. Rispetto a meccanismi simili, come la banca del tempo, di base ci sono relazioni consolidate tra famiglie o soggetti che operano sul territorio. Non a caso l’applicazione verrà proposta nell’ambito del neonato Distretto della famiglia della Vallagarina, che collega 40 soggetti diversi. Ma «BenApp» ha anche un’ambizione più grande: sta partecipando ad un concorso nazionale proposto da Edison che cerca la migliore idea di sharing economy. Partendo dall’esperienza sul campo.

IL CONCORSO

Dalla prossima settimana sarà operativo anche il sito internet (www.benapp.it) che illustrerà nel dettaglio l’ambizioso progetto messo a punto da Raimonda Marzari. «Ho scritto qualcosa come trenta pagine di specifiche per ogni caso ipotizzato nel mio progetto», racconta l’imprenditrice facendo intuire il grosso lavoro che sta alle spalle anche di una piccola icona sul telefono in grado di facilitarci la vita. Nel frattempo la sua idea sta circolando sul web perché la «App» partecipa al concorso proposto da Edison, che sta cercando qualcosa di davvero innovativo nel campo della sharing economy. Alla pagina del concorso si possono trovare tutte le informazioni al riguardo e condividere l’iniziativa sui diversi social network (Facebook, Twitter, Google plus e Linkedin) per poterla sostenere.

comments powered by Disqus