Guerrieri nella natura: gli allenamenti a Folgaria
Da tutt'Italia per le lezioni del maestro Morini
Rifugiarsi in una grotta, dormire a contatto con la nuda terra, accendere un fuoco per scaldarsi e per nutrirsi, ascoltare i rumori e osservare il buio profondo della foresta. Sono queste le esperienze ancestrali che i numerosi partecipanti dei «raduni nel bosco», organizzati a Folgaria dall’allenatore di arti marziali Davide Morini, cercano.
Circa una volta al mese, un gruppo formato da una decina di persone provenienti da tutta Italia, per lo più dalle città, si lascia condurre nella natura incontaminata degli Altipiani cimbri. Un’attività, questa, iniziata da Morini dieci anni fa con un trekking assieme agli amici e che poco a poco ha cominciato a coinvolgere sempre più escursionisti, ammaliati dalla possibilità di staccare la spina e trascorrere 48 ore in luoghi impervi, senza campo per il cellulare, dove stimolare le loro doti più primitive.
Davide Morini, 40 anni, originario di Rozzano, periferia milanese, si è trasferito in Trentino nel 2005. Nella sua bacheca sono esposti quattro titoli del mondo, sette italiani e uno europeo tra yoseikan budo e point fighting, una disciplina del kick boxing. È stato anche professionista nelle mix martial arts (mma) e a Rovereto ha aperto una palestra di allenamento, che in gergo si chiama dojo, in via Trieste a Rovereto. Sposato con Denise Cont, anche lei campionessa pluripremiata di arti marziali, oggi tatuatrice di professione, durante le settimane di preparazione alle varie competizioni si è innamorato di un vecchio maso dei pastori nella minuscola frazione di Ondertol, poco sotto Guardia di Folgaria. Sette case, delle quali solo due abitate; tutto attorno natura pressoché incontaminata. Un posto isolato, difficilmente accessibile, ma che proprio per queste caratteristiche ha affascinato il lottatore.
«A Milano insegnavo in una palestra di guide alpine e, più in generale, ho sempre praticato attività fisica in montagna, nel Triangolo Lariano. Qui ho trovato la mia dimensione», spiega Morini.
Tra conifere, rocce e ruscelli, il milanese si è trovato talmente bene che ha voluto mettere a punto un metodo di allenamento basato sull’attività all’aria aperta, utilizzando come attrezzi tronchi e bastoni in legno e come piste i sentieri e le pareti di arrampicata. Il kratos, così si chiama questa metodologia di allenamento, viene proposta non solo ai combattenti del dojo, ma anche ai non atleti sotto forma di raduni nel bosco. Durante quei fine settimana si cammina per 4-5 ore al giorno, si arrampica, si fanno torrentismo e discese in corda ma, soprattutto, si vive nell’ambiente in modo totalizzante.
«Il motto della mia scuola è “gnosis auton”, ovvero “conosci te stesso”. Si dorme nel sacco a pelo, in zone sicure scelte da me, come una grotta, si griglia davanti al fuoco e si cucina il pane nelle braci», racconta Morini, che poi precisa: «La maggior parte sono persone normali che cercano di ritrovare loro stesse. Non sono abituati alla natura e, quando ci allontaniamo dai sentieri, vivono un senso di spaesamento. È proprio quella sensazione che io cerco di provocare in loro».
Sabato scorso l’avventura nella natura è stata proposta per la prima volta anche ai bambini, con qualche assaggio di arti marziali, un fuoco e una camminata in notturna. La settimana successiva (sabato 18 giugno), invece, a Ondertol arriverà un gruppo di adulti. «Non lo faccio per i soldi», sottolinea l’allenatore, «all’inizio mi limitavo a dividere le spese della grigliata. Quando ho cominciato con i miei amici ho visto sui loro volti l’emozione della prima notte all’addiaccio, lo stupore davanti ai versi degli animali del bosco e ho visto emergere la loro spensieratezza. Questo per me vale moltissimo».