Blitz dei vandali: danni al cantiere del vallotomo
Non c'è pace per il cantiere della messa in sicurezza del versante di Montalbano. Dopo le numerose manifestazioni di questi ultimi mesi, nella giornata di ieri al cantiere sui terrazzamenti sono state divelte e buttate a terra alcune delle recinzioni in legno preparate dagli operai e appeso uno striscione di protesta: «Dopo 60 giorni di lavori, siamo ancora più insicuri. Ora lo sapete, in 30 giorni si toglierebbe il pericolo. Avete distrutto le fratte per niente».
È il primo atto di disturbo sul cantiere da quando gli operai hanno ripreso i lavori bloccati per oltre un mese dall'azione della Tribù delle Fratte che lo aveva occupato per impedire l'avanzamento dei lavori. Non si tratterebbe questa volta di un'azione della Tribù, anche se gli accertamenti erano ancora in corso ieri pomeriggio, ma piuttosto di un gruppo di anarchici.
Secondo Cristiano Moiola, consigliere del Patt, è giunto il momento di fare dei distinguo: dopo che la Tribù in parte ha accettato la presenza degli anarchici, in parte ne ha negato l'esistenza, oggi è chiamata a dissociarsi apertamente da questi vandalismi per evitare di ritrovarsi appiattiti sulle azioni dei gruppi anarchici. O almeno, questo è quello che Cristiano Moiola, che ha appoggiato l'azione della Tribù fino ad ora, auspica. «Dopo aver assistito a mesi di una protesta positiva nata dal basso e radicata tra le famiglie moriane che ha innalzato il dissenso contro un'opera inutile e distruttiva come quella del vallotomo e contro un'amministrazione comunale e provinciale che hanno agito arrogantemente imponendo tale intervento, oggi, però, vogliamo e dobbiamo prendere le distanze da tali episodi».
Prende le distanze Moiola, ma inizia anche a fare dei distinguo fra un gruppo di anarchici organizzato - che pure ha affiancato l'azione della Tribù, accolto dai manifestanti in questi mesi di protesta - e l'azione della Tribù delle Fratte: «Prima di tutto perché tali azioni sono portate avanti da un gruppo limitato di persone per la quasi totalità non residenti e non appartenenti alla protesta dei comitati, poi perché tali azioni danno il pretesto ai nostri amministratori di fare le vittime e scaricare le loro colpe, ancora perché si mette in cattiva luce tutto il lavoro fatto fino ad oggi da chi ha manifestato e ha lottato democraticamente fino ad oggi».
E infine anche un appello a questi gruppi e alla Tribù delle Fratte a dissociarsi da questi atti: «Restiamo nelle nostre convinzioni che il sindaco Barozzi abbia agito nella totale illegalità e contro ogni morale e etica. Detto questo chiediamo che tali gruppi ristretti, gli anarchici appunto, si fermino immediatamente».