Il comune mette i droni fuori legge: stop ai voli
Voli vietati ai droni e attenzione allo spargimento del letame: questi alcuni dei punti su cui il Consiglio comunale dello scorso 18 aprile si è confrontato, integrando il regolamento comunale di polizia urbana.
«Sono modifiche fisiologiche dato che l’obiettivo è di renderlo sempre più aderente ai bisogni reali» spiega il vicesindaco Marco Vender.
Accanto a una modifica tecnica riguardante la concessione da parte della giunta comunale dell’occupazione di suolo pubblico - d’ora in poi basterà un conchiuso invece di una deliberazione (comma 1 dell’articolo 4) - sono due le novità sostanziali introdotte. La prima interessa il comma 5 dell’articolo 16 sul trasporto di materiale di facile dispersione che viene ampliato e detta norme precise oltre che per il trasporto anche riguardo la distribuzione delle deiezioni zootecniche: letami, liquami, effluenti di allevamento.
Nel dettaglio, la loro dispersione nelle zone agricole, come pratica agronomica, è ammessa con esclusione dei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre (quale attenzione alla presenza turistica), oltre che dicembre e gennaio (quando il terreno è di norma gelato) e comunque nel rispetto delle normative europee, nazionali e provinciali vigenti. In particolare deve essere garantita la fascia di rispetto di cinque metri da qualunque corso d’acqua e di due metri dalla viabilità pubblica. Tali distanze raddoppiano in caso di spargimento di liquami. L’accumulo in campo di letami è ammesso dopo maturazione di 90 giorni per un periodo massimo di 60 giorni. Le tecniche di distribuzione, infine, devono garantire: contenimento della formazione di aerosol verso zone abitate e vie pubbliche; uniformità di applicazione delle deiezioni; assenza di ruscellamenti. Le sanzioni amministrative vanno dai 75 ai 450 euro.
La seconda modifica introduce un ulteriore punto al primo comma dell’articolo 21 sulle norme di civile convivenza col quale il Comune vieta - al fine del rispetto della privacy e della quiete pubblica, della salvaguardia della pubblica incolumità e dell’ambiente - il sorvolo con oggetti volanti radiocomandati di tutti i centri abitati, dei centri storici isolati, degli edifici aggregati e delle zone soggette a tutela ambientale. Eventuali deroghe potranno essere concesse esclusivamente dalla giunta comunale, previa opportuna valutazione. Chiunque violi tali disposizioni è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 50 a 300 euro.