La grotta del ghiaccio d'estate
Il territorio della Vallagarina possiede una delle più interessanti giazzere d’Italia. La «Grotta del ghiaccio» si apre in località Gazz a 1.165 metri di quota, sul versante occidentale del Monte Biaena, poco sopra l’abitato di Ronzo. È formata fra grossi blocchi di frana (originatasi probabilmente dopo il ritiro del ghiacciaio per crollo degli strati calcarei) e non è particolarmente grande o profonda: il vano principale è lungo una dozzina di metri e l’ingresso, approssimativamente triangolare, non supera gli otto metri su ciascun lato.
Vanta, però, una caratteristica che la rende interessante nel panorama dei fenomeni naturali: in estate, nelle parti più interne, si formano e si accumulano discrete quantità di ghiaccio che permangono fino all’arrivo della stagione fredda. Proprio questa singolarità ha fatto conoscere la grotta fin dai tempi più antichi (per molti anni fu utilizzata come una specie di «frigorifero naturale»); nel 1671 lo scienziato danese Niels Stensen (Nicolò Stenone), durante uno dei suoi numerosi viaggi in Italia, arrivò al bus de la Giazzéra dove effettuò la prima esplorazione scientifica di una grotta in Trentino. Stensen era medico di corte presso i Medici di Firenze che gli avevano affidato le raccolte di mineralogia e paleontologia quando intraprese il suo viaggio nelle Alpi giunse ospite dei Castelbarco nel castello di Gresta. È lì che venne a conoscenza della grotta di ghiaccio, il cui microclima consente la formazione e conservazione del ghiaccio in estate ed è osservando la formazione del ghiaccio che Stensen confutò la tesi aristotelica dell’ «Antiperistalsi».
Ora la grotta di ghiaccio è sotto la lente di studio da parte del museo civico di Rovereto. È stata infatti inserita nei progetti da valorizzare attraverso il Fut (fondo unico territoriale), finanziamento erogato dalla Comunità della Vallagarina che in forza del protocollo d’intesa col museo e con la piena condivisione da parte dei sindaci lagarini l’ha inserita nel programma dei siti da valorizzare.